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Marco Papacci, una storia d’amore autentico verso Cuba

Marco Papacci

Marco Papacci

Un piccolo gruppo di bandiere cubane messe sugli alberi indicano il percorso per arrivare fino al luogo dove si trova Marco Papacci, che da più di 20 anni è membro dell”Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

“In casa mia”, ricorda, “abbiamo sempre parlato di politica perché mio padre era membro del Partito Comunista Italiano. Un giorno ho trovato per caso ‘Il diario del Che in Bolivia’ ed ho deciso che dovevo conoscere Cuba”.

Sull’isola, afferma di avere percepito qualcosa di differente: un popolo che ti offre subito la sua amicizia e solidarietà, che ti accoglie come se fossi uno di loro e “questo mi è piaciuto molto fin dal primo momento”.

Papacci difende con forza i valori della Rivoluzione cubana.

“La storia politica di questo paese caraibico”, ha detto a Prensa Latina – “è una storia di internazionalismo, è meravigliosa. Quello che ha fatto per il mondo non ha paragoni. Quando ho incominciato a leggere ed a conoscere al riguardo, ho saputo che dovevo fare qualcosa per la sua Rivoluzione”.

Con questo obiettivo, dopo il suo ritorno da Cuba, si è incorporato all”Associazione dove, da vari anni, è segretario del Circolo di Roma, una delle sue dipendenze a livello nazionale.

Durante tutto l”anno portano a termine molte attività culturali e politiche e si riuniscono una volta alla settimana per discutere il piano di lavoro. Prestano un’attenzione speciale al tema dei Cinque lottatori cubani contro il terrorismo, giudicati e condannati negli Stati Uniti.

Inoltre, sviluppano azioni col fine da contribuire alla conoscenza della cultura, come presentazioni di libri e conferenze con personalità cubane. Recentemente hanno organizzato un concerto, ed una parte di quanto riscosso è stato donato ai colpiti dall”uragano Sandy a Santiago di Cuba.

Il dirigente segnala momenti trascendentali dell”associazione, che esiste dal 1961 e conta con circa quattro mila affiliati in tutta l”Italia. Tra questi momenti difficoltosi, ricorda la tappa del Periodo Speciale, durante la quale hanno realizzato moltissime attività a beneficio dell”isola.

Negli ultimi anni hanno rilanciato con vigore il lavoro solidale dovuto all”auge delle nuove tecnologie dell”informazione e della comunicazione, grazie all”esistenza delle reti sociali.

Papacci sottolinea che ogni membro del gruppo realizza il suo lavoro disinteressatamente, a volte sottraendo tempo dal suo lavori e l”attenzione che dovrebbe dare alla propria famiglia.

“Ma Cuba ha fatto la stessa cosa per il mondo intero e questo è la maniera in cui possiamo esserle grati, non può essere in un altro modo”, ha riflettuto.

“In questi anni”, ha affermato, “abbiamo imparato molte cose da questo paese”. “La prima e la più importante è la solidarietà e, ovviamente, anche il rispetto”.

“L”autodeterminazione del popolo e la Rivoluzione cubana sono un esempio per tutto il mondo”, ha concluso.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

1 Commento

Commento all'articolo
  1. vincenzo papacci / comunista

    sono orgoglioso di avere un nipote come Marco.

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