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Chavez ha qualificato come una battaglia perfetta i comizi venezuelani

Il mandatario del Venezuela, Hugo Chavez, ha definito oggi come impeccabili, una battaglia perfetta, i comizi effettuati il 7 ottobre nella nazione sud-americana, nella quale è risultato eletto nuovamente presidente per il periodo 2013-2019.

In una conferenza stampa effettuata nel salone Ayacucho del Palazzo di Miraflores a Caracas, il capo di Stato ha affermato che in quella giornata è rimasta consolidata la frase che ha detto dopo esercitare il voto: Se qualcuno vuole vedere una democrazia vigorosa, degna e solida, venga in Venezuela.

Il dignitario si è congratulato con il popolo, individuo della democrazia, per la sua ampia partecipazione che ha sorpassato l’80% dell’anagrafe elettorale, con il Consiglio Nazionale Elettorale e con i differenti attori del processo elettorale.

Ha anche sottolineato l’adempimento della Forza Armata Nazionale Bolivariana che ha utilizzato 139 mila effettivi ed ha garantito la sicurezza dei comizi, per questo non sono accaduti fatti deplorevoli.

La democrazia, ha affermato, è rimasta confermata: un sistema elettorale trasparente, rapido, efficiente.

Inoltre, ha risaltato il riconoscimento dei risultati da parte di tutti i contendenti, nonostante esista un piccolo gruppo che sta tentando di togliere meriti alla vittoria.

Parlando di cifre, ha ricordato che dal 2010 (elezioni parlamentari) al 2012 “siamo cresciuti di tre milioni di voti, mentre l’opposizione è aumentata poco più di un milione”.

“Magari quelli che ancora abbiano qualche dubbio, per ragioni diverse, si convincano, definitivamente e per sempre che qui è in atto un processo democratico e che sarà ogni giorno più democratico, più trasparente, il paese ha votato per la continuità di un progetto politico, economico, sociale, di taglio socialista”, ha affermato Chavez.

Questo è molto importante, ha sottolineato, perché ci permette, in pace ed in democrazia, di continuare a consolidare i risultati che abbiamo ottenuto ed aprire, come già stiamo facendo, un nuovo ciclo, quello del 2013-2019.

Il capo di Stato ha denunciato la pratica adottata dall’opposizione durante la campagna elettorale di bombardare gli elettori con messaggi telefonici per fare proselitismo.

Ha aggiunto che in una notte sono arrivati a ricevere più di 500 mila chiamate provenienti da robot installati in Europa ed America settentrionale, fatto che ha definito illegale e come un assedio elettorale, per questo che ha proposto all’Assemblea Nazionale di considerare questo tipo di attuazioni come possibili delitti elettorali.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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