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Aumentano le accuse tra i candidati presidenziali negli Stati Uniti

Barack Obama e Mitt Romney

Barack Obama e Mitt Romney

Lo scambio di accuse politiche ed annunci squalificanti tra il presidente Barack Obama ed il candidato repubblicano Mitt Romney aumentò durante l’ultimo trimestre, con maggiore impatto nella televisione ed Internet.

Analisi di mezzi di stampa come Kantar Media e la catena NBC News indicano che i repubblicani per il momento stanno vincendo i democratici in questa controversa competenza di vedere chi diffonde più riferimenti negativi sul rivale.

Da novembre del 2011 solo un 26% degli annunci di proselitismo televisivi e della radio è stato positivo o conciliatorio, mentre nella tappa aprile-giugno di questo anno quelli del partito oppositore duplicarono gli attacchi dei democratici di Obama.

La campagna democratica trasmise nella tappa 10 mila 844 annunci negativi contro i repubblicani per differenti sistemi di comunicazione di massa, mentre questi ultimi risposero con 20 mila 100 rassegne in detrimento della corporazione politica azzurra.

Nella maggioranza dei comunicati Obama accusa Romney di esportare gli impieghi all’estero e di pagare imposte inferiori a quelle della classe media statunitense, al tempo che l’ex governatore critica il capo di Stato per l’eccessiva spesa federale ed il rialzo della disoccupazione.

Entrambe le coalizioni politiche stanno spendendo milioni di dollari per configurare nella mentalità degli elettori un’immagine più avversa possibile del contendente immediato, invece di presentare il suo proprio piano di governo, commentò il sociologo elettorale Cornell Iral Haynes.

Romney accusò la vigilia Barack Obama di pretendere di implementare un nuovo piano amministrativo che -secondo lui – rovinerà il sistema di previdenza sociale negli Stati Uniti.

Antecedentemente, il Dirigente democratico assicurò ai seguaci in Connecticut che il suo rivale politico repubblicano è come un Robin Hood all’inverso, perché regala denaro ai ricchi.

Con 235 milioni di elettori registrati, le votazioni generali sono previste per il 6 novembre e con i comizi si deciderà oltre alla sedia nella Casa Bianca, la rinnovazione di un terzo del Senato e la totalità della Camera dei Rappresentanti.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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