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Identificano i resti di diplomatico cubano scomparso in Argentina

Foto: Pagina/12

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Esperti della Squadra Argentina di Antropologia Forense identificarono i resti di Crescencio Galañena Hernandez, uno dei due diplomatici cubani rapiti e scomparsi qui nel 1976 dalla dittatura militare, rivelò oggi il quotidiano Pagina/12.

La perizia realizzata da questo organismo, i cui membri non vollero ieri fare dichiarazioni, indicò che il corpo trovato nel giugno scorso in un barile di metallo pieno di cemento aveva il 99,99% di probabilità che corrisponda al funzionario cubano, indicò la pubblicazione.

Galañena Hernandez, nato nel 1949, è stato sequestrato insieme a Jesus Cejas Arias il 9 agosto 1976 nel quartiere di Belgrano, a pochi isolati dall’Ambasciata di Cuba, ed ambedue sono stati trasportati al centro clandestino di detenzione Automotore Orletti, una delle sedi del Piano Condor, dove furono torturati e poi uccisi.

Il recipiente dove furono trovati i resti del diplomatico cubano il passato 11 giugno è stato incontrato casualmente da dei bambini che giocavano in una proprietà ubicata di fronte all’aerodromo della località di San Fernando a Buenos Aires.

Secondo il quotidiano, non è la prima volta che si trovano in barili vittime che passarono dall’Orletti.

Nel 1976 sono stati incontrati sette recipienti di questo stesso tipo nel canale di San Fernando che contenevano cadaveri e cemento. I corpi sono stati sepolti come NN nel cimitero di San Fernando e sono stati identificati più tardi; uno di loro era Marcelo Gelman, figlio del poeta Juan Gelman.

A metà del passato anno, il Tribunale Orale Federale numero Uno di questa capitale condannò a prigione perpetua per delitti di lesa umanità all’ex generale Eduardo Cabanillas, che era il direttore di Automotore Orletti.

Inoltre, ha condannato con 25 anni di prigione gli ex agenti della Segreteria di Intelligenza dello Stato (SIDE) Eduardo Rufo e Honorio Martinez, e con 20 anni all’ex membro del Battaglione 601 di Intelligenza dell’Esercito Raul Gulielminetti, soprannominato “maggiore Guastavino”.

Dettando una sentenza di colpevolezza, finalmente la giustizia argentina saldò il suo debito con i due diplomatici cubani fermati qui ed uccisi durante l’ultima dittatura militare, dichiarò a Prensa Latina il procuratore generale Guglielmo Friele.

Si è fatta giustizia e siamo contenti, perché per la prima volta si è riconosciuto ed accreditato il sequestro, le torture subite nel centro clandestino di detenzione Automotore Orletti, e l’uccisione di Crescencio Galañena Hernandez e Jesus Cejas Arias, ha concluso l’avvocato.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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