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Propongono invalidare il giudizio a Guantanamo contro presunti terroristi

L’avvocata Cheryl Borman commentò oggi che non si può svolgere un giudizio imparziale contro cinque accusati dell’attacco terrorista del 11 settembre negli Stati Uniti, perché le torture ed il trattamento inumano inabilitano il processo. Le dichiarazioni di Borman sono state fatte questa domenica in una conferenza stampa offerta nella Base Navale di Guantanamo, dove si effettua il giudizio contro Khalid Sheikh Mohammed, Ramzi Binalshibh, Waleed Bin Attash, Mustafa Ahmad al-Hawsawi, ed Ali Abd al-Aziz Ali.

Questi cinque presunti membri dell’organizzazione terrorista Al-Qaeda sono accusati di organizzare e partecipare agli attacchi terroristi contro New York, Washington D.C. e Pennsylvania, nel 2001.

Insieme all’avvocato, c’erano inoltre nella conferenza, il comandante della Marina Walter Ruiz, rappresentante militare di Mustafa Ahmad al Hawsawi, e David Nevin, esperto in pena di morte ed avvocato di Khalid Sheikh Mohammed.

“Il capo della Procura va in università ed altri forum proclamando che è un sistema giusto. Non è imparziale con un giudice che non ha esperienza in casi di pena di morte. Quello che passa dietro il sipario è un’altra cosa. Il mondo deve conoscere quello che succede nelle udienze”, ha sottolineato Borman.

Da parte sua, il comandante Ruiz, avvocato militare di al Hawsawi, ha commentato che “il trattamento nella prigione è un problema molto grande e continuiamo a lavorare sotto il velo del segreto.”

Ruiz si unisce a quelli che non confidano in che il giudizio possa incominciare nel maggio del 2013, come ha proposto ieri il giudice militare James Pohl. “In questo momento solo posso dire che si aspettino un fatto inaspettato”, ha enfatizzato.

Una decade dopo il tragico attacco contro New York, Washington D.C. e Pennsylvania che costò circa tre mila vite umane, i cinque accusati affrontano la pena di morte per commettere delitti di cospirazione, atti di terrorismo e sequestro d’aeroplani.

Saranno anche giudicati per omicidio premeditato in violazione delle leggi di guerra, attacchi a non combattenti, distruzione di beni civili, danni fisici intenzionali e distruzione di proprietà.

Il giudice incaricato del processo penale ha fatto un appello alle parti per trattare delle mozioni dal 12 al 15 giugno ed ha messo come termine per celebrare il giudizio il 5 maggio 2013.

Gli accusati hanno passato quasi sei anni nelle carceri della Base Navale nordamericana di Guantanamo, ubicata arbitrariamente in territorio di Cuba, ed altri tre anni nelle carceri clandestine della CIA, dopo la loro cattura.

Il tema delle torture ed i trattamenti inumani sono tra i richiami più importanti degli avvocati difensori e citano come uno dei peggiori esempi quello di Khalid Sheikh Mohammed a chi hanno applicato fino a 183 volte nel 2003, la tecnica conosciuta come waterboarding (asfissia simulata).

Secondo investigatori vincolati al processo, buona parte delle confessioni dei cinque accusati di terrorismo, sono state ottenute in interrogazioni dell’Agenzia Centrale di Intelligenza (CIA) con l’impiego di torture e con metodi che l’amministrazione del presidente Barack Obama ha dichiarato illegali.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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