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Senato argentino dice sì alla nazionalizzazione di YPF

All’alba di questo giovedì, i senatori argentini hanno dato uno schiacciante appoggio alla proposta governativa di nazionalizzare il 51% delle azioni dell’industria petrolifera YPF, nelle mani della spagnola Repsol.

Il progetto passerà ora alla discussione della Camera dei Deputati che si pensa lo trasformi in legge la prossima settimana.

La proposta di mettere sotto controllo statale YPF, la maggiore industria petrolifera argentina, ha avuto l’appoggio maggioritario del governo e dell’opposizione, ed ha ottenuto il voto positivo di 63 senatori, mentre solo tre votarono contro e quattro si sono astenuti.

L’espropriazione di YPF, una decisione della presidentessa Cristina Fernandez per fare fronte alla diminuzione della produzione di greggio e di gas dell’Argentina, di cui il Governo responsabilizza la ditta spagnola, ha aperto una crisi diplomatica tra Buenos Aires e Madrid.

In un’estesa sessione che è terminata con la media approvazione del Senato al progetto della Fernandez, legislatori che 13 anni fa hanno approvato la vendita delle azioni dell’industria petrolifera argentina a Repsol espressero il loro pentimento.

“La privatizzazione di YPF è stato uno dei grandi errori di un’epoca, di un tempo storico. Il modello di Repsol è stato altamente depredatore”, ha detto il leader del blocco filo-governativo nel Senato, Miguel Pichetto, prima di votare.

YPF, la maggiore impresa argentina, è stata statale per 70 anni fino alla sua privatizzazione parziale nel 1992. Nel 1999 Repsol è entrata nella ditta comprando la maggioranza delle sue azioni.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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