Notizie »

Indignati negli USA appoggiano liberazione dei Cinque cubani

I Cinque cubani

I Cinque cubani

Con un appello ad appoggiare la campagna per la liberazione dei prigionieri politici negli Stati Uniti, il movimento Occupy Wall Street (OWS) appoggiò anche la causa dei Cinque cubani condannati in questo paese.

Membri di Occupy Oakland, California, uno dei rami del gruppo esteso a tutta la nazione, convocò per il lunedì 20 febbraio un Giorno Nazionale di Occupazione per i Prigionieri, nelle vicinanze di San Quentin, la prigione al nord di San Francisco.

Il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque Cubani esortò a tutti i solidali con questa causa ad unirsi alla protesta sotto lo slogan: Libertà ai Cinque Cubani e per tutti i Prigionieri Politici, Fine alla Carcerazione di Massa, No alla Pena di Morte.

Per la protesta, avremo una dichiarazione dei Cinque Cubani e dei volantini che si distribuiranno tra i partecipanti, per denunciare la criminale carcerazione di massa ed appoggiare la campagna per la liberazione dei prigionieri politici, indica la convocazione nella pagina digitale dell’organizzazione.

Diverse relazioni confermano che più di due milioni di persone rimangono rinchiusi nel paese, molte dei quali sono vittime di orribili trattamenti e torture, procedimenti condannati dalla legislazione internazionale e la Convenzione per i diritti umani.

La pena di morte pende, ugualmente, sulle teste di migliaia di loro.

Washington mantiene imprigionati a prigionieri politici come Leonard Peltier (36 anni rinchiuso), Mumia Abul-Jamal (30 anni), Mutulu Shakur (26 anni), Oscar Lopez Rivera (31 anni), Ruchell Magee (41 anni) e Lynne Stewart (condannata a 10 anni).

Inoltre, sottolinea il comunicato, continua rinchiuso da maggio del 2010 Bradley Manning, il soldato che permise la notoria filtrazione dei documenti confidenziali sugli Stati Uniti in Wikiliks, come i Cinque Cubani, di cui quattro di loro da più di 13 anni in prigione, mentre la recluta, come Renè e Antonio, dopo avere passato il periodo dovrà rimanere altri tre anni in libertà vigilata.

Questa è un appello urgente alla solidarietà con la classe prigioniera e per insegnare al popolo degli Stati Uniti ed al mondo la grande ingiustizia che si commette giornalmente in centinaia di prigioni del paese, concluse la convocazione.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati. *

*