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Piedad Cordoba sottolinea lotta per libertà dei Cinque cubani e non scarta l’idea di candidarsi per la presidenza della Colombia

Piedad Cordova

Piedad Cordova

L’ex senatrice colombiana Piedad Cordoba sottolineò l’importanza della lotta internazionale per la liberazione dei Cinque cubani che compiono severe condanne negli Stati Uniti.

In un’intervista con lo spazio televisivo della Mesa Redonda, la leader pacifista ha detto che la solidarietà con i Cinque cubani, cioè Renè Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Gerardo Hernandez e Fernando Gonzalez, costituisce una delle cause più giuste dell’umanità.

Cordoba ha difeso il diritto di ogni paese a proteggere i suoi cittadini da atti terroristi, e ricordò che loro furono catturati nel paese settentrionale per vigilare gruppi violenti che agiscono contro l’isola caraibica dal sud dalla Florida.

L’ex senatrice colombiana inoltre affermò che non scarta l’idea di aspirare alla presidenza del suo paese non come una meta se no come uno strumento per ottenere la pace, e che non ha rinunciato a continuare a lavorare per nuove liberazioni di ostaggi in Colombia.

Esortò il governo di Juan Manuel Santos di includere distinti settori della società dentro il dialogo di pace.

Riferendosi alla sua recente visita a Cuba, l’attivista per la pace sottolineò il prodigio dei bambini cubani che studiano nelle scuole di musica di tutto il paese a dispetto delle carenze materiali.

Ha detto che il suo soggiorno a L’Avana è stato motivato per la realizzazione di una serie di capitoli per la catena multinazionale Telesur, dove conduce Causa Giusta, un programma nel quale si rendono visibili molte delle problematiche e sfide dei popoli latinoamericani.

Al rispetto, abbordò il tema del bloqueo economico che gli Stati Uniti mantengono contro l’isola da mezzo secolo, ed i suoi effetti su settori sensibili per la società cubana come sono la salute, l’educazione e la cultura.

Ugualmente, ha dato le sue impressioni sulla Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) la cui recente creazione qualificò come il fatto più importante successo nella regione negli ultimi anni perché consolida il sogno di Simon Bolivar e l’unità del continente.

Sulla sua situazione, dopo essere stato destituita dal Congresso colombiano nel 2010, l’ex senatrice sottolineò che la politica non solo si fa da un organo di potere, ma anche dalla strada.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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