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Honduras: il Pubblico Ministero non ha fatto niente per indagare gli assassinati politici

Manifestazione dei famigliari delle vittime del golpe in Honduras

Manifestazione dei famigliari delle vittime del golpe in Honduras

Familiari delle vittime degli assassinati ed assassinate per ragioni politiche durante e posteriormente al golpe di stato del 2009, realizzarono una manifestazione di fronte al Pubblico Ministero e consegnarono una lettera pubblica al Procuratore Generale Luis Alberto Rubì per esigere che si indaghi sulle morti violente dei loro parenti.

I famigliari arrivarono alla capitale da varie regioni del paese e molti di loro hanno pianto durante la manifestazione per la situazione di impunità che attraversano le loro famiglie, in considerazione della negligenza ed indifferenza mostrata fino al momento, da parte della Procura Generale della Repubblica.

Adelina Lopez Rodriguez, madre del maestro Felix Murillo, ha affermato che a due anni dall’assassinato di suo figlio, non c’è nessun avanzamento nelle investigazioni.

L’angosciata madre ha aggiunto che la morte di suo figlio è stato un assassinio politico. “Abbiamo trovato mio figlio un giorno dopo la sua morte, riportato come scomparso, non aveva i documenti, senza niente, i pompieri lo hanno raccolto di fronte dell’Istituto Nazionale di Formazione Professionale (INFOP), perché l’hanno buttato lì, come se fosse un animale.”

Da parte sua Liliana Flores, sorella del professore Manuel Flores, altamente provata per l’assassinio di suo fratello, ha detto che il caso di Manuel è stato un prodotto della persecuzione politica.

Manuel era professore di una scuola media ed è stato brutalmente assassinato sotto gli occhi dei suoi studenti, mentre stava dando classe.

Flores ha aggiunto che dopo 2 anni di continuare a reclamare un’investigazione senza risultati “si sente impotenza, gli organismi dello Stato non hanno compiuto il loro dovere e qui continuiamo esigendo giustizia, affinché cessi l’impunità, affinché cessi la persecuzione politica.”

Nel frattempo Wilfredo Moncada, fratello di Francisco Alvarado assassinato nella colonia “Flor del Campo” in ore della notte del 22 settembre 2009, arrivò alla manifestazione per chiedere, come il resto dei famigliari, che il Pubblico Ministero risponda ai suoi appelli.

Francisco Alvarado morì quando fu raggiunto dagli spari di alcuni poliziotti che impedivano tutti i tipi di manifestazioni degli appartenenti al Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, mentre il sanguinario dittatore Micheletti aveva imposto il coprifuoco notturno.

Il professore Roger Vallejo morì anche lui per uno sparo alla testa nel mese di settembre del 2009 di fronte al mercato della zona di Belen, e sua sorella Leonor Vallejo ha affermato che “sente un’impotenza enorme per non potere fare niente, che nessuno ci dà delle risposte di nessun tipo, le nostre autorità non fanno niente ed io non ho nessuna speranza che possano fare qualcosa.”

Durante la manifestazione, una commissione di parenti consegnò la “lettera pubblica” ad un assistente del Procuratore Generale Luis Alberto Rubì, visto che suppostamente il funzionario pubblico non si trovava nel suo ufficio.

La lettera è stata firmata da più di 60 associazioni ed organizzazioni sociali e dei diritti umani di vari paesi del mondo. La manifestazione si sviluppò nel contesto del giorno della Dichiarazione Universale dei diritti umani approvata dalle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1998.

La memoria storica recente, registra che la Procura Generale della Repubblica complottò con la Corte Suprema di Giustizia (CSJ) per eseguire il golpe di Stato contro il Presidente costituzionale Manuel Zelaya e che inoltre si incaricò di criminalizzare migliaia di persone per opporsi alla rottura dell’ordine costituzionale, unite nel Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP).

preso da www.defensoresenlinea.com

traduzione di Ida Garberi

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