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L’Alba denuncia i pericoli nelle negoziazioni di Durban

L’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) denunciò oggi che a Durban esiste il pericolo che sia seppellito il Protocollo di Kioto, ed anche lo spirito della Convenzione dell’ONU sul cambiamento climatico. E questo è il momento di evitare una situazione terribile, la morte del Protocollo e della Convenzione, espresse in una conferenza stampa Renè Orellana, capo del gruppo negoziatore della Bolivia.

Il diplomatico ha messo in allerta sulla posizione di un gruppo di paesi sviluppati che scartano essere parte di un secondo periodo di compromessi del patto di Kioto.

Queste nazioni allegano che non è necessario un accordo come quello di Kioto, etichettato come forte, stretto e rigido, bensì promuovere un altro strumento giuridico, il cui contenuto non è chiaro, né le sue norme, né quanta flessibilità avrà, commentò Orellana.

Siamo molto preoccupati per la possibilità che si mandi all’aria il Protocollo, coi suoi meccanismi, i suoi mandati, le sue regolazioni, le sue mete di mitigazione, per instaurarne un altro -indicò l’esperto – che non offra le condizioni necessarie per fare fronte al cambiamento climatico.

Da parte sua, Pedro Luis Pedroso, vicedirettore di Temi Multilaterali della cancelleria cubana, considerò che la domanda chiave è se manteniamo un sistema basato in regole o andiamo ad un sistema completamente anarchico.

E non solo per mantenere e fortificare il sistema basato in regole. Gli sviluppati dicono che sono disposti a conversare su altre forme possibili, ma prima dobbiamo terminare con tutti gli aspetti nella negoziazione, dal Piano di Azione di Bali, segnalò il diplomatico.

La XIII conferenza climatica di Bali, in Indonesia, lanciò il processo negoziatore intorno a quattro grandi temi: adattamento, mitigazione, bonifico di tecnologia e finanziamento, in vista di giungere ad un accordo verso la fine del 2009, nell’appuntamento seguente a Copenhagen.

Il protocollo di Kioto stabilisce l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in una media del 5,2% rispetto ai livelli del 1990 per l’anno 2012.

La vigilia, il ministro dell’ecosistema del Canada, Peter Kent, confermò che il suo paese si allontanerà dal Protocollo, perfino qualificò come un errore la posizione del Governo che sottoscrisse il patto.

Relativamente al Fondo Climatico Verde, nella conferenza stampa dell’ALBA, il capo del gruppo negoziatore del Venezuela, Claudia Salerno, manifestò che questo è uno dei temi più importanti che devono abbordarsi e risolversi a Durban.

Il fondo, la cui creazione è stata approvata a Cancun, destinerebbe 100 mila milioni di dollari annuali a partire dal 2020 per i paesi sottosviluppati, somma che sarebbe destinata ad azioni di mitigazione delle emissioni e misure di adattamento al cambiamento climatico.

(Prensa Latina)

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