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Articoli su Fidel riflessioni
CIÒ CHE NON SI POTRÀ MAI DIMENTICARE)
Lo scorso 6 agosto, in occasione del 65° anniversario di quel mostruoso crimine, l’accademico canadese Michel Chossudovsky ha informato di ciò che lo stesso Harry S. Truman scrisse nel suo diario 11 giorni prima del lancio della bomba: “Abbiamo scoperto la bomba più terribile nella storia del mondo. Potrebbe essere la distruzione di fuoco predetta nell’era della valle dell’Eufrate, dopo l’Arca di Noé… Quest’arma sarà contro il Giappone…
SE FOSSI VENEZUELANO
Queste elezioni hanno un’enorme importanza e l’impero lo sa: vuole sottrarre forza alla Rivoluzione, limitarne la capacità di lotta, privarla dei due terzi dell’Assemblea Nazionale per facilitare i suoi piani controrivoluzionari, incrementare la sua vile campagna mediatica e continuare a circondare il Venezuela di basi militari, accerchiandola sempre di più con le letali armi del narcotraffico internazionale e della violenza.
CIÒ CHE NON SI POTRÀ MAI DIMENTICARE (SECONDA PARTE)
Il compito che realizzano i compagni ad Haiti è un prodotto della coscienza. Perciò m’azzardo a parlare della coscienza, perché ho visto che la coscienza ha reso possibile la Rivoluzione, ha reso possibile la resistenza, indipendentemente dalle critiche che ci rivolgono o dagli errori che possiamo commettere, perché nessuna opera umana è perfetta. Non temiamo minimamente di parlare di errori, perché ciò che è imperdonabile, è quello che si fa coscientemente a danno degli altri.
Ciò che non si potrà mai dimenticare
Ricordo il vostro motto, che a mio giudizio possiede un valore molto speciale: “Impara dalle guerre passate per costruire un futuro di pace”; senza dubbio questa è una frase che avrà sempre un significato, però in questo momento lo possiede più che mai; oserei dire, senza timore di sbagliarmi, che nella storia dell’umanità non c’è mai stato un momento così pericoloso come questo.
L’INVERNO NUCLEARE E LA PACE
Per loro l’unica forma d’evitare l’uso delle armi nucleari è eliminandole. Il popolo nordamericano, che si trova in un luogo privilegiato del pianeta, che gli permette d’usufruire dei più alti livelli di vita e delle ricchezze del mondo, nonostante gli incredibili sprechi delle risorse non rinnovabili, dovrebbe essere il più interessato alle informazioni fornite dagli scienziati. Quanto spazio dedicano a questo compito i mass media?
L’infinita ipocrisia d’Occidente
All’improvviso, mentre scrivevo questa Riflessione, ho ricordato che la Francia è la terza potenza nucleare del pianeta, e che Sarkozy aveva anche una valigetta con le chiavi per lanciare una delle più di 300 bombe che possiede. Per caso ha qualche senso morale ed etico lanciare un attacco sull’Iran, al quale condannano per l’ipotetica intenzione di fabbricare un’arma di questo tipo? Dov’è la saggezza e la logica di quella politica?
238 MOTIVI PER ESSERE PREOCCUPATO (SECONDA PARTE)
Dal 7 settembre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite esaminerà se l’Iran ha fermato il suo programma nucleare. Se in ottemperanza della lettera dell’ultima Risoluzione, gli Stati Uniti o l’Israele cercano d’ispezionare una nave mercantile iraniana in acque internazionali, dovranno usare la forza. È il punto dove ci troviamo in questi momenti, senza dubbio, incerti.
238 MOTIVI PER ESSERE PREOCCUPATO (PRIMA PARTE)
Viviamo un momento eccezionale della storia umana. A partire dal momento in cui essa si divideva in Storia Antica, Media, Moderna e Contemporanea. Non quella che abbiamo studiato a scuola tre quarto di secoli fa, ma quella che genialmente Carlos Marx qualificò di preistoria. Ciò sarebbe conseguenza dell’incredibile sviluppo delle forze produttive, grazie alla scienza e la tecnologia, e del loro impatto sulla coscienza e la vita materiale della nostra specie.
L’OPINIONE DI UN ESPERTO
Se mi chiedessero chi è che il massimo conoscitore del pensiero israeliano, risponderei senza dubbio che è Jeffrey Goldberg. Instancabile giornalista, capace d’incontrare decine di volte un leader o un intellettuale israeliano per indagare ciò che pensa. Non è neutrale, logicamente, ed è senza dubbio filoisraeliano. Quando qualcuno di loro non è d’accordo con la politica di quel paese, non lo è con mezzi termini.
Il capitolo principale dell’ultimo libro
Dopo la pubblicazione delle due Riflessioni sul libro dello scrittore Daniel Estulin, intitolato “La vera storia del Club Bilderberg”, l’autore ha inviato un messaggio chiedendo d’intervistarmi. Desiderava che prima dell’incontro leggessi un capitolo importante del suo nuovo libro che sta per pubblicare e doveva essere tradotto dall’inglese.
Ieri me l’hanno consegnato già tradotto a Cuba. Il suo contenuto è spettacolare e merita d’essere analizzato nei suoi aspetti essenziali. Selezionando paragrafi di quel materiale offre un’idea del contenuto del capitolo, fornendo importanti dati che per i tecnici comportano una sfida.