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Articoli su Autori
CIÒ CHE HO SCRITTO MARTEDÌ 19
Questo martedì non ci sono state notizie internazionali fresche. Il mio modesto messaggio al popolo di lunedì 18 febbraio non ha avuto difficoltà ad essere ampiamente divulgato. Ho iniziato a ricevere notizie concrete dalle 11 del mattino. La notte precedente avevo dormito come non mai. Avevo la coscienza tranquilla e mi ero ripromesso delle vacanze. I giorni di tensione, aspettando l’approssimarsi del 24 febbraio, mi avevano lasciato esausto.
IL CANDIDATO REPUBBLICANO (Quinta ed ultima parte)
Più di due settimane fa, il 27 gennaio 2008, nella pubblicazione digitale Tom Dispatch è comparso un articolo tradotto da Germán Leyens per Rebelión: La crisi del debito è la maggior minaccia per gli Stati Uniti, scritto da Chalmers Johnson. Il suddetto autore nordamericano non è stato riconosciuto in precedenza con il Nobel, come Joseph Stiglitz, prestigioso e rinomato economista e scrittore, ovvero lo stesso Milton Friedman, inspiratore del neoliberismo che ha condotto molti Paesi verso quella disastrosa strada, Stati Uniti inclusi.
IL CANDIDATO REPUBBLICANO (Quarta parte)
Quando nella precedente riflessione ho domandato a McCain cosa ne pensasse dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, l’ho fatto perchè avevo presente ciò che ha pubblicato a pagina 206 del libro Faith of My Fathers, scritto da lui e dal suo assistente Mark Salter:
IL CANDIDATO REPUBBLICANO (Terza Parte)
Ieri ho detto che, mentre Bush parlava al Congresso, McCain riceveva omaggi nel ristorante Versailles di Little Havana.
IL CANDIDATO REPUBBLICANO (Seconda Parte)
Uno degli organi di stampa degli Stati Uniti maggiormente ostile nei confronti di Cuba, con sede in Florida, riporta i fatti nel seguente modo:
IL CANDIDATO REPUBBLICANO (Prima Parte)
Nell’ormai famoso supermartedì, un giorno della settimana in cui numerosi Stati dell’Unione hanno scelto, tra un gruppo di aspiranti, il loro candidato preferito alla Presidenza degli Stati Uniti, uno dei possibili candidati a sostituire George W. Bush poteva essere John McCain. Per la sua immagine preconfezionata d’eroe, la sua alleanza con forti concorrenti, come l’ex governatore di New York, Rudy Giuliani, altri aspiranti gli avevano già piacevolmente concesso il loro sostegno. L’intensa propaganda di fattori sociali, economici e politici, di gran peso nel suo paese, ed il suo modo di fare lo trasformavano nel candidato con maggiori possibilità. Solamente l’estrema destra repubblicana, rappresentata da Mitt Romney e Mike Huckabee, in disaccordo con alcune decisioni irrilevanti di McCain, il 5 di febbraio gli opponeva ancora una certa resistenza. Dopodichè anche Romney ha lasciato a favore di McCain. Mentre Huckabee si mantiene in corsa.
LULA (Quarta ed ultima parte)
Non voglio abusare della pazienza dei lettori, né dell’eccezionale opportunità offertami da Lula per scambiare delle idee durante il nostro incontro. Perciò affermo che è la quarta ed ultima riguardante la sua visita.
L’ANTITESI DELL’ETICA
Nel momento in cui centinaia d’intellettuali provenienti da tutti i continenti s’incontrano all’Avana per partecipare ad una Conferenza Internazionale sull’Equilibrio del Mondo, nei giorni vicini alla data di nascita di José Martí, quel giorno, stranamente per caso, ha parlato il Presidente degli Stati Uniti. Al suo ultimo discorso al Congresso sullo Stato dell’Unione, utilizzando il teleprompter, Bush ci dice di più con le sue espressioni extra verbali che con le parole elaborate dai suoi consiglier
LULA (Terza Parte)
Quando si verificò la disintegrazione dell’Unione Sovietica, che per noi fu come se smettesse di sorgere il sole, la Rivoluzione Cubana ricevette un colpo demolitore. Non si tradusse solo nella chiusura totale dei rifornimenti di combustibile, materiali ed alimenti; perdemmo i mercati ed i prezzi raggiunti dai nostri prodotti nella dura lotta per la sovranità, l’integrazione ed i principi. L’impero ed i traditori, colmi d’odio, affilavano i coltelli con cui pensavano di trafiggere i rivoluzionari e recuperare le ricchezze del paese.
LULA (Seconda Parte)
Lula mi ha ricordato con calore la prima volta che visitò il paese nel 1985, per partecipare ad una riunione convocata da Cuba per analizzare l’opprimente problema del debito estero, durante la quale esposero ed esaminarono i loro criteri i rappresentati delle più varie tendenze politiche, religiose, culturali e sociali, preoccupati dall’assillante dramma.