Articoli su COVID-19

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CORAGGIOSI: Celia, nipote del Che Guevara, in prima linea di battaglia contro COVID-19 a Cuba

Celia, la nipote del Che, è quella in azzurro

Da Facebook c’arrivano queste immagini di Celia, nipote di Ernesto Che Guevara e figlia di Aleida Guevara in piena battaglia contro COVID-19 in uno degli ospedali de L’Avana. “Semplicità e grandezza della Rivoluzione Cubana. Orgoglio di tutti”, dicono i suoi colleghi. Molti nel mondo conoscono la figura ed il pensiero del Che a partire dal trionfo della Rivoluzione cubana ed il lavoro encomiabile ed esemplare che ha svolto, ma a volte appare solo sfumato l’antecedente della sua vocazione intellettuale ed umanista che spiega, in parte, gli obiettivi che ha perseguito durante la sua vita.

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Cuba si scrive con S di solidarietà

I medici Cubani arrivano a Milano

Diceva il Che Guevara che la solidarietà è la tenerezza dei popoli. Questa frase non può essere più vera che nel caso di Cuba, il popolo più solidario del mondo. Un popolo, il cubano, che nonostante le difficoltà che attraversa una Rivoluzione che dura già da 61 anni, la maggior parte di questi resistendo ad un criminale bloqueo economico che impedisce di acquisire medicine, equipaggiamento e materie prime, ha in questo momento 22 brigate in 21 paesi del mondo.

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“Sacrificate i deboli!”

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Crescono le opinioni, in diversi paesi, a favore della riapertura economica e della flessibilizzazione, più o meno graduale, delle restrizioni legate alla pandemia. Ma allo stesso tempo crescono gli appelli di allerta dell’OMS e di prestigiosi scienziati circa le gravissime conseguenze dell’abbassamento della guardia e dell’anticipazione nel cantar vittoria contro un terribile nemico che mostra, ogni giorno, la sua forza e la sua aggressività. Trump non vuole sapere di avvertimenti specializzati, tanto meno dell’orrore incontrollato che mostrano le statistiche. È diventato un capo delle posizioni più aperte ed irresponsabili.

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Croniche da Torino: mentre passiamo ci guardiamo e sorridiamo

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La stampa italiana informa che oggi ci sono stati 534 morti di coronavirus, e che nel paese la cifra è arrivata a 24 648. Il totale di casi diagnosticati dal 21 febbraio, quando si è registrato il primo positivo è di 183 957. Nonostante, il Primo Ministro Giuseppe Conte ha annunciato nel Senato ed ha spiegato, la decisione di riaprire gradualmente il paese, a partire dal 4 maggio. La strategia include l’obbligatorietà dell’uso di mascherine e guanti, come il mantenimento della distanza sociale. Ha riconosciuto che si sono prodotte esplosioni incontrollate di contagi in residenze di anziani, ai quali sarà prestata maggiore attenzione ed ha annunciato l’inizio dello screening nelle case. A Torino questo si farà con l’appoggio della Brigata Medica Cubana.

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Così Cuba sta sconfiggendo il coronavirus

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Tra le nazioni che hanno sorprendentemente tenuto a bada (almeno fino a questo momento) la pandemia ce n’è una che spicca più delle altre: Cuba. Un po’ perché vedere il piccolo arcinemico degli Stati Uniti riuscire in un’impresa che la rivale superpotenza sta clamorosamente fallendo fa una certa impressione. E un po’ perché la Repubblica socialista sembra smentire le previsioni secondo cui i paesi meno ricchi sarebbero stati quelli più colpiti dall’epidemia. Nonostante le sanzioni e le derisioni statunitensi, la Repubblica socialista ha arginato l’epidemia e inviato medici in tutto il mondo.

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La crisi dell’impero ed un mondo nuovo

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Forse nulla ha potuto esprimere in forma così chiara la perdita di capacità egemonica degli Stati Uniti che la patetica posizione di Donald Trump contro l’OMS. In caso avesse argomenti e leadership, avrebbe convocato ad una campagna di boicottaggio politico contro l’OMS, atteggiamento che gli USA hanno applicato in altri momenti, con effetti tangibili. Ma non ha nessuna delle due cose, la posizione degli USA in queste circostanze ha dovuto rassegnarsi al suo linguaggio preferito: il boicottaggio economico; ma con un’ondata di usura dell’immagine degli USA, che in una situazione di emergenza mondiale, debilitano l’organismo internazionale che cerca di orientare e coordinare le azioni contro la pandemia.

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Vietnam insieme a Cuba contro COVID-19: dona 5 000 tonnellate di riso

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L’ambasciatrice di Cuba in Vietnam, Lianys Torres, è stata ricevuta dal primo ministro, Nguyen Xuan Phuc, poco dopo che il Partito Comunista del Vietnam (PCV) e lo Stato ed il popolo di quello paese donassero all’Isola 5 000 tonnellate di riso, durante la lotta contro COVID-19. Per Vietnam, la solidarietà e l’amicizia con Cuba sono un’ordine del cuore e della mente, ha detto il primo ministro.

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Ministero di Relazioni Esteriori: la pandemia dimostra la necessità di cooperazione nonostante le differenze politiche

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La pandemia arriva e si diffonde in uno scenario previamente caratterizzato dalla schiacciante disuguaglianza economica e sociale tra le nazioni e in seno di esse. Con flussi migratori e di rifugiati senza precedenti; dove la xenofobia e la discriminazione raziale riemergono; e dove gli impressionanti progressi della scienza e della tecnologia, specie in materia di salute, si centrano sempre di più negli affari in campo farmaceutico e nel commercio dei farmaci anziché orientarsi alla tutela del benessere e della vita in salute delle maggioranze.

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Susanna Camusso: «Grazie Cuba, basta embargo»

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Il sistema sanitario cubano è uno dei migliori al mondo, ha risultati migliori di tante “potenze”, per esempio tasso di mortalità infantile inferiore a quello statunitense, aspettativa di vita più alta di tutta l’America Latina. Si basa su un principio, stabilito dalla riforma del 1959, di servizio sanitario nazionale gratuito con una fortissima medicina territoriale e una molteplicità di campagne di prevenzione. L’università è gratuita e aperta a giovani da tutto il mondo. Cuba ha 30 mila medici in sessantasette Paesi. Oggi di più visto che ci soccorrono in Europa.

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In studio un vaccino cubano che stimola l’immunità innata

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Il Dr. Gerardo E. Guillen Nieto, direttore delle Investigazioni Biomediche del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB), ha spiegato nel programma televisivo “Mesa Redonda” lo sviluppo in Cuba di un vaccino capace di attivare l’immunità innata. “Non è solo un progetto del CIGB, ma ha dimostrato la nostra capacità di integrazione. Insieme con le autorità di Salute Pubblica, il CENCEC ed il CECMED, abbiamo ottenuto in tempo record che questo vaccino si approvasse. Perfino gli specialisti dell’Ospedale Navale hanno partecipato a queste discussioni scientifiche. Il 26 marzo si è approvato lo studio clinico del vaccino ed il 27 c’erano già i primi volontari”, ha raccontato il direttore.