Articoli su Bolivia

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I “punti verdi” che governano Bolivia

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Il 10 novembre, Evo Morales ha annunciato la sua rinuncia forzata alla presidenza del paese dopo che l’esercito gli “suggerisse” di andarsene. In seguito, il golpe di stato accadde e Morales si è esiliato in Messico mentre la senatrice oppositrice Jeanine Añez si è auto-proclamata presidentessa immaginaria in una sessione del Parlamento senza quorum. Il capo dell’esercito Williams Kaliman, si è incaricato di collocarle la banda presidenziale.

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Bolivia, il generale golpista Kaliman fugge negli USA con un milione di dollari

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Il generale golpista che chiese le dimissioni del Presidente Evo Morales, Williams Kaliman, è fuggito negli Stati Uniti con un milione di dollari dato dall’incaricato d’affari dell’ambasciata yankee in Bolivia. Appena 72 ore dopo il colpo di Stato Williams Kaliman se ne andava negli Stati Uniti senza sapere esattamente quale Stato l’avrebbe nascosto dopo aver preso un milione di dollari. Bruce Williamson, incaricato d’affari dell’ambasciata degli Stati Uniti a La Paz aveva consegnato un milione di dollari a ciascun capo militare e cinquecentomila a ciascun capo della polizia.

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Bolivia non si arrende!

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Comincio queste righe, questo sentire bolivariano, con le parole del nostro Comandante Eterno, quando la destra boliviana iniziava la campagna di destabilizzazione contro il governo popolare e democratico del presidente Evo Morales. Questo è successo tredici anni fa, ai tempi della nascente rivoluzione nel paese fratello. Già da allora, l’oligarchia patrocinata dagli USA cospirava per abbattere il progetto di liberazione indigenista in Bolivia, timorosi di perdere i loro privilegi in una nazione con abbondanti risorse minerarie che sono state, durante decadi di obbrobrio, sfruttate unicamente per arricchire le classi poderose, piagando la popolazione di fame, miseria e discriminazione.

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Senza quorum, Jeanine Añez si dichiara presidentessa di Bolivia

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Senza contare sul quorum necessario, la senatrice di opposizione Jeanine Añez ha assunto oggi la presidenza della Camera Alta e si è dichiarata presidentessa interina di Bolivia, dopo il golpe di stato ad Evo Morales. Ma il gruppo del Movimento Al Socialismo (MAS) non era presente nella sessione, perché hanno chiesto garanzie per assistere, con lo scopo di lavorare in un’uscita costituzionale. Su molti di loro pesano minacce di morte ed altri non sono arrivati per i blocchi delle strade.

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Il golpe in Bolivia: cinque punti importanti

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La tragedia boliviana insegna con eloquenza varie lezioni che i nostri popoli e le forze sociali e politiche popolari devono imparare e registrare nelle loro coscienze per sempre. Qui, una breve enumerazione, sulla marcia, e come preludio di un discorso più dettagliato nel futuro.

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Elicottero che trasportava Evo Morales è stato obbligato ad un atterraggio di emergenza

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Un elicottero della Forza Aerea Boliviana (FAB) che trasportava il presidente del paese, Evo Morales, questo lunedì ha fatto un atterraggio di emergenza pochi minuti dopo avere decollato per un difetto meccanico, senza che l’incidente abbia lasciato feriti.

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Evo Morales è rieletto presidente di Bolivia: ottiene il 46,8% dei voti

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Il presidente di Bolivia, Evo Morales, è stato rieletto per la quarta volta nelle elezioni di questa domenica, insieme al suo compagno di formula il vicepresidente Alvaro Garcia Linera. D’accordo coi risultati ufficiali, Morales (candidato del Movimento Al Socialismo), ha ottenuto i voti sufficienti per vincere la presidenza nel primo turno elettorale: 46,8%, di fronte al 36,7% di Carlos Mesa, cioè, un margine di 10 punti percentuali.

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La morte del Che Guevara

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Da La Paz, arriva l’ordine di liquidare il prigioniero. Una raffica lo crivella. Il Che muore di pallottola, muore a tradimento, poco prima di compiere quaranta anni, esattamente alla stessa età alla quale sono morti, anche di pallottola, anche a tradimento, Zapata e Sandino. Nel paesino de La Higuera, il generale Barrientos esibisce il suo trofeo ai giornalisti. Il Che giace su un lavatoio per i panni sporchi. Dopo le pallottole, lo crivellano i flash. Questo ultimo volto ha gli occhi che accusano ed un sorriso malinconico. Credeva che bisogna difendersi dalle trappole dell’avidità, senza abbassare mai la guardia.

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Hasta la Victoria Siempre, Che amato

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Che: dove posso scriverti? Mi dirai che in qualunque parte, ad un minatore boliviano, ad una madre peruviana, al guerrigliero che c’è o non c’è, ma ci sarà. Tutto questo lo so, Che, tu stesso me l’hai insegnato, ed inoltre questa lettera non sarebbe per te. Come dirti che non avevo mai pianto tanto dalla notte in cui ammazzarono Frank, e che questa volta non ci credevo. Tutti erano sicuri, ed io dicevo: non è possibile, una pallottola non può far terminare l’infinito, Fidel e tu dovete vivere, se voi non vivete, come vivere. Da quattordici anni vedo morire persone tanto immensamente care che oggi mi sento stanca di vivere, credo che abbia vissuto già troppo, il sole non lo vedo tanto bello, la palma, non sento piacere a vederla; a volte, come adesso, nonostante mi piaccia tanto la vita che per queste due cose vale la pena aprire gli occhi ogni mattina, sento il desiderio di averli chiusi come loro, come te.