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Il viaggio trionfale

Il viaggio trionfale

Le agenzie di stampa hanno trasmesso rapidamente. Le notizie non sono comiche, però sì ironiche. Ognuno ha detto la sua. C’è stata competenza, ossia, hanno gareggiato. Sono arrivate anche delle immagini video di Dick Cheney, l’autore intellettuale, e del suo discepolo McCain; compaiono disciplinatamente tra numerose persone, in una specie d’aula con posti a sedere semplici, dove si trovano tutti i capi addestrati nell’arte d’uccidere. Userò frasi semplici e qualche opinione degli alunni, professori, reporter ed istituzioni che riflettono la cruda realtà.

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DI SANGUE (II)

DI SANGUE (II)

L’impero non si rassegna ad essere l’unico sconfitto nella Riunione di Rio, celebrata a Santo Domingo il 7 marzo.  Vuole nuovamente ordire il sanguinoso intrigo. Non è difficile dimostrarlo.

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SETE DI SANGUE (I)

SETE DI SANGUE (I)

L’impero non si rassegna ad essere l’unico sconfitto nella Riunione di
Rio, celebrata a Santo Domingo il 7 marzo.  Vuole nuovamente ordire il
sanguinoso intrigo. Non è difficile dimostrarlo.

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SEMPRE IN SALITA

SEMPRE IN SALITA

Gli studenti dell’Istruzione Media si sono riuniti: avveniva il loro XI Congresso. Ascoltandoli ho provato un sano orgoglio e un’esplicabile invidia. Che privilegio alla loro feconda età. Se oggi lo studio universitario è massivo, è anche massiva una attività più importante: la battaglia di idee prima di entrare nelle università.

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LA VISITA DI CHAVEZ

LA VISITA DI CHAVEZ

Raúl lo aveva invitato. Ha detto che non voleva vedermi per non contagiarmi con il virus della grippe. Erano soltanto dei pretesti per non sottoporsi alla tortura delle mie solite domande. Perché prendo la vitamina C? ? gli ho fatto sapere. Si ammaleranno per caso tutti i capi di Stato, uomini e donne, che erano alla calorosa e fortunata riunione finale del Gruppo di Rio?

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L’UNICO PERDENTE

L'UNICO PERDENTE

C’è stato per knock-out, alla capitale della Repubblica Dominicana. Abbiamo potuto seguire il match par Telesur senza perder un secondo. Là c’erano quasi tutti i Presidenti latinoamericani del Gruppo di Rio. Correa, presidente dell’Ecuador, l’avevo annunciato il giorno prima. Mi sono permesso di enfatizzare in una riflessione l’importanza della suddetta riunione. Non si è svolta al seno dell’OEA. Quello che importa è che i diplomatici degli Stati Uniti non erano presenti. Comunque, malgrado le profonde differenze ideologiche e tattiche, tutti hanno brillato e dimostrato qualità che gli hanno portati a posti importanti all’interno dello Stato.

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IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE

IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE

La Hojilla, programma della televisione Venezuelana, ha scelto per mesi, fino ad ieri 5 marzo, dati e frasi che riflettono  con precisioni i piani imperialistici per fare con Chavéz quello che è stato fatto con Milosevic dopo la guerra distruttiva  del  Cossovo:  giudicarlo presso il Tribunale Penale Internazionale.

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RAFAEL CORREA

RAFAEL CORREA

Ricordo quando ci ha visitato, mesi prima della campagna elettorale in cui intendeva presentarsi quale candidato alla Presidenza dell’Ecuador. Era stato Ministro d’Economia del governo di Alfredo Palacio, medico chirurgo con prestigio professionale, che ci aveva visitato in qualità di Vicepresidente, prima d’accedere alla carica di presidente, per situazioni impreviste sorte in Ecuador.  Lui era stato favorevole ad un programma d’operazioni oftalmologiche, da noi a lui offerte come forma di cooperazione. Esistevano buoni rapporti fra entrambi i governi.

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I CRISTIANI SENZA BIBBIE

I CRISTIANI SENZA BIBBIE

I medici e gli altri professionisti e tecnici della salute cubani costituiscono una forza eccezionale. Nessun paese ha una cosa simile. Come i soldati internazionalisti della nostra isola, si sono formati nel combattimento. Le loro missioni all’estero si attengono a rigorose norme etiche. Prestano gratuitamente o commercializzano i loro servizi, secondo le circostanze del paese ospite. Loro non sono esportabili.

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LA MARCIA PREMATURA

LA MARCIA PREMATURA

Sergio ci ha lasciati. Ho da poco sentito alla televisione le notizie
sulla cremazione del suo cadavere. Era molto più giovane di me. Se
avessimo una maggiore cultura sulla salute chissà non se ne sarebbe
andato così presto. Ho imparato da lui visitando le belle montagne del
centro dell’Isola. Ammiravo i suoi principi. Sono sicuro che non gli
sarebbe piaciuto che le sue ceneri riposassero nel cimitero della
capitale. Chissà che i suoi familiari o chi ne abbia il diritto,
decidano di collocarle in un bosco dell’Escambray, dove un albero
cresca insieme alla sua memoria. Accetterei qualsiasi decisione con
sincera onestà