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COVID-19 nel mondo: OMS allerta su nuova tappa di accelerazione della pandemia

Tedros-Adhanom-OMS-580x327Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), dottore Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha messo in allerta questo venerdì che la COVID-19 ha sperimentato una nuova accelerazione nella sua propagazione, per questo i paesi non devono trascurare le misure di contenimento implementate, informa TeleSur.  

In una conferenza stampa dell’organismo, il funzionario ha detto che il mondo è in una nuova e pericolosa fase (…) la crescita della pandemia è ancora rapida, è ancora mortale e molte persone potrebbero ancora contagiarsi.”

Inoltre, ha informato che più di 150 000 nuovi casi sono stati confermati nella giornata di questo giovedì, ed è il numero più grande di contagi nel mondo da quando è cominciata la pandemia.

A scala globale, si registrano già più di 8 600 000 casi confermati, come più di 450 000 morti. Quasi la metà di quelli confermati, nelle ultime 24 ore, corrispondono alla regione delle Americhe, con importanti numeri anche dell’Asia e del Medio Oriente, ha detto Ghebreyesus.

“Facciamo un appello a tutti i paesi affinché esercitino una vigilanza estrema, mantengano misure di distanziamento sociale, ed il resto delle misure sanitarie che sono state promosse dall’OMS”, ha insistito il direttore generale dell’organismo.

Inoltre, ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale. “Siamo più vulnerabili quando siamo divisi, ma con solidarietà e cooperazione, supereremo la pandemia della COVID-19, e saremo preparati molto meglio per le crisi del futuro”, ha detto.

Attenzione ai rifugiati

Nella conferenza, nella quale hanno preso parte altre autorità dell’OMS e l’alto delegato dell’ONU per i Rifugiati, Filippo Grandi, hanno anche trattato il tema delle persone in situazione di spostamento forzato, alla vigilia della giornata mondiale per i rifugiati.

Ghebreyesus ha ricordato che, questo sabato, si commemorerà il Giorno Mondiale per i Rifugiati, qualificando il momento come propizio per risaltare gli effetti della pandemia in uno dei settori della popolazione più sensibili alla COVID-19

Al rispetto, ha realizzato un appello affinché i Governi con presenza di rifugiati nei loro territori, considerino queste persone come uno dei gruppi più vulnerabili davanti al nuovo coronavirus.

“I rifugiati sono in una situazione particolarmente a rischio, perché abitualmente hanno un accesso limitato all’acqua, all’alimentazione, ai servizi sanitari, all’attenzione di salute ed ad abitazioni adeguate”, ha spiegato il dottore Tedros.

“Circa l’80% dei rifugiati del mondo, e quasi tutti gli sfollati internamente, vivono con nessun od un misero salario. L’OMS è profondamente preoccupata sul rischio molto reale e presente di propagazione rapida della COVID-19 nei campi di rifugiati”, ha concluso.

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

foto: Denis Balibouse/Reuters

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