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Non ci sono retrocessioni, l’essenza dell’articolo 68 si mantiene

mariela-castro-asamblea-580x330Intervento della Deputata Mariela Castro Espin, nel Secondo Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura dell’ANPPP, il 22 dicembre 2018  

“La nuova formulazione dell’anteriore articolo 68, che attualmente è contenuta nell’articolo 82, deve essere interpretata come un avanzamento in un processo tanto complesso, come lo è la riforma della norma di maggiore rilevanza nel nostro contesto sociale e politico.

Contrario alle manipolazioni e tergiversazioni che sono circolate nelle reti sociali negli ultimi giorni, l’attuale articolo riferito al matrimonio mantiene la sua vocazione di inclusione, in totale sintonia col principio di uguaglianza e non discriminazione per motivi di orientazione sessuale ed identità di genere, che è anche contenuto nella proposta di testo costituzionale nell’attuale articolo 42.

Il riferimento costituzionale sul matrimonio è ora in un capitolo innovativo e nel quale si abbordano le famiglie in tutta la loro diversità. Si descrive il matrimonio come un’istituzione sociale e giuridica, e si riconosce come una delle forme di organizzazione della famiglia, ma non l’unica. Rispetto agli individui del matrimonio, si usa il concetto di coniugi, costruzione giuridica che fa allusione alle persone che hanno formalizzato il vincolo matrimoniale e che in nessun modo limita la possibilità che persone dello stesso genere possano accedere al matrimonio come forma di riconoscimento giuridico dell’unione che hanno desiderato costruire. Non c’è nessun dubbio che l’articolo 82 cancella, in sede costituzionale, ogni allusione o appoggio binari in quanto al genere e l’etero normatività, che invece caratterizza la regolazione che esiste sul matrimonio, nel testo che oggi cerchiamo di riformare.

La nuova formulazione colloca in realtà un elemento innovativo, cioè le unioni di fatto, senza legarle a nessun genere; questa figura, secondo le statistiche ed i criteri di studiosi sulle famiglie nel nostro paese, è la più usata nella nostra società.

Un altro elemento innovativo è costituito dal fatto che non si fa nessuna allusione esplicita alla riproduzione come fine del matrimonio né delle famiglie, fatto che cancella questa vecchia concezione che faceva girare le dinamiche familiari intorno alla discendenza. Questo, ovviamente, visualizzerà il diritto di persone che, con indipendenza della loro orientazione sessuale ed identità di genere, non concepiscono la riproduzione come fine ultimo nei loro progetti di vita, ma sì decidono di formare una famiglia, al margine di ciò.

Non ci sono retrocessioni, l’essenza dell’articolo 68 si mantiene, perfino il testo attuale, come ho esposto, trascende la proposta anteriore.

Abbiamo una prima sfida, quella di garantire il SÌ della maggioranza dei nostri elettori nell’esercizio democratico previsto per febbraio dell’anno prossimo. Da oggi e fino a quella data dobbiamo fortificare le strategie di comunicazione e sensibilizzazione della popolazione, per apportare tutti gli argomenti che siano necessari.

Dopo il referendum, e col SÌ della maggioranza del nostro popolo, in cui confido pienamente, dobbiamo concentrarci sulla formulazione della legge che svilupperà tutto ciò che è relativo alle famiglie, ed in questione, al matrimonio. Questa legge, il Codice di Famiglia, dovrà basarsi sulle posizioni scientifiche più avanzate rispetto al tema e dovremo prendere come riferimenti le esperienze simili che esistono a livello internazionale e nelle nostre realtà. Le proposte di modificazione del Codice di Famiglia vigente devono esprimere e garantire il matrimonio tale quale si è concepito costituzionalmente, come un’istituzione plurale, inclusiva, alla quale tutte le persone possano accedere senza nessuna distinzione.

Insisto, davanti alle campagne manipolatrici che la controrivoluzione sta spingendo nelle reti sociali per sabotare il referendum promuovendo il No, abbiamo il dovere di fare una buona e rigorosa campagna per informare il popolo ed il mondo.

Voglio affermare che i principi della Rivoluzione ed i diritti di tutte le persone rimangono garantiti nel nuovo testo costituzionale. Ora dobbiamo legittimarli col SÌ che daremo nel Referendum.

Confidino in che il carattere educativo e trasformatore del diritto farà prevalere la giustizia nelle leggi che derivino dalla Costituzione, ed il 24 febbraio, Cuba si alzerà, un’altra volta, per tutti i tempi

Diamo il SÌ alla Costituzione e dopo uniamoci per ottenere delle leggi di sviluppo tanto avanzate come quello che sarà il nostro nuovo testo costituzionale.

Voglio congratularmi con l’Assemblea Nazionale ed enfaticamente con la Commissione Redattrice per il suo lavoro rigoroso, per il suo apporto concettuale e metodologico a questo esercizio democratico, e per lo spirito critico che hanno mantenuto sul loro stesso lavoro per perfezionare i prossimi processi che svilupperemo.

Voglio congratularmi con Homero Acosta per il suo adempimento magistrale come giurista e come educatore, perché ha insegnato ai Deputati ed alle Deputate, ma anche al nostro popolo.

Anche con il popolo di Cuba, per la sua maturità politica, per i suoi preziosi apporti e per la responsabilità assunta.

In modo molto speciale voglio congratularmi con un educatore che è stato un esempio ispiratore nella mia vita, che mi ha insegnato che si può amare la Rivoluzione senza abbandonare la famiglia, e che si può amare la famiglia senza abbandonare la Rivoluzione. Grazie per il suo esempio come padre e come rivoluzionario.

Mi permettano di abbracciarlo, come Deputata”.

Di Mariela Castro Espin

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

foto: Irene Perez-Cubadebate

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