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In Canada considerano il discorso di Bolsonaro come grossolano e violento

bolsonaro-brasilLa retorica aggressiva ed il programma di governo del presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, contro gli indigeni, il cambiamento climatico e la lotta contro il crimine genera preoccupazione in Canada.  

“Bolsonaro è un uomo che indigna i brasiliani progressisti coi suoi insulti contro donne, omosessuali, neri ed indigeni, ma il cui discorso grossolano e violento ha toccato il cuore di una parte dell’elettorato”, ha sottolineato la stazione radio CBC.

“Ha giurato seppellire le leggi ambientali, aprire la selva delle Amazzonia ai coltivatori ed ai minatori, confiscare le terre degli indigeni del Brasile”, afferma.

“Non ho mai ascoltato dei commenti tanto atroci. Speriamo che realmente non attacchi gli aborigeni”, ha denunciato Clem Chartier, presidente del Consiglio Nazionale Metis, uno dei popoli autoctoni di questo paese.

“L’amministrazione di Bolsonaro sarà una sfida opprimente per Canada”, ha sottolineato Jean Daudelin, che si specializza in temi latinoamericani della Scuola di Temi Internazionali Norman Paterson, che è parte dell’Università di Carleton.

Daudelin ha definito estrema ed allarmante la retorica del presidente eletto ed ha considerato che la sua agenda potrebbe essere appoggiata da vari partiti nel congresso brasiliano.

“Secondo la Costituzione di questa nazione sud-americana, i tribunali potranno fare poco per fermare il prossimo governante del paese se conta sui voti del parlamento”, ha allertato.

“Le politiche di Bolsonaro sui popoli indigeni sono spinte in larga misura dalle poderose industrie di allevamento e della coltivazione della soia del Brasile”, spiega CBC.

Il mezzo informativo risalta la sua strategia per combattere il crimine, che include concedere alla polizia “carta bianca per uccidere” e “togliere quasi completamente le leggi che controllano la vendita di armi alla popolazione”.

“Il gesto caratteristico di Bolsonaro è sostenere entrambe le mani come se stesse sempre sparando”, ha concluso.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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