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Genitori degli studenti di Ayotzinapa non festeggiano da tre anni il Natale

Familiares-de-estudiantes-de-ayotzinapa-1-580x387Circa 100 parenti dei 43 studenti della scuola di pedagogia scomparsi da poco più di tre anni ad Ayotzinapa, Guerrero (Messico) sono tornati ad uscire sulle strade per esigere l’apparizione con vita dei giovani.  

Dalla data in cui sono scomparsi non festeggiano il Natale né celebrano Anno Nuovo per l’assenza dei loro figli.

Con torce accese e le foto degli studenti, queste persone hanno fatto una manifestazione dall’Emiciclo a Juarez all’Antimonumento dei 43, ubicato nella Passeggiata della Riforma. I parenti hanno detto che non è possibile che da oltre tre anni non si sappia nulla del recapito dei loro figli.

Hilda Hernandez, madre di Cesar Gonzalez Hernandez, ha affermato che nella sua casa non si celebra il Natale dal 2014 e “non lo festeggeremo fino a che non si sappia dove mio figlio si trova o si conosca con veracità che cosa è successo la notte del 26 settembre 2014 a Iguala, Guerrero”, data in cui sparirono i giovani.

Concepcion Tlatempa, madre di Jesù Jovany Rodriguez Tlatempa, ha detto che in queste date di dicembre i parenti dei giovani non possono essere allegri “mentre i nostri figli sono chissà dove e noi festeggiando, questo non possiamo farlo. Vogliamo dire al governo che staremo manifestandoci permanentemente per le strade del paese per chiedere informazioni sui nostri figli.”

Vidulfo Rosales, avvocato dei parenti, ha segnalato che la manifestazione con le fiaccole si realizzò perché simbolizzano la fiamma dell’indignazione, poiché da oltre tre anni dalla scomparsa, non esiste la certezza della loro localizzazione, ma anche, “la fiamma di queste fiaccole simbolizza la speranza ed il desiderio di trovarli.”

“Il 26 di ogni mese i genitori e parenti irrompiamo nella Città del Messico per alzare la nostra voce per esigere giustizia. Forse non significherà molto, non implica nulla od ha poca rilevanza, ma per i genitori è fondamentale non riposare mai e reclamare giustizia per nostri 43. In questo paese non si può comunque far scomparire questi giovani e restare impuni, è per questo motivo che ci facciamo sentire in questi giorni di festa”, ha concluso.

Testo e Foto: Margarito Perez

traduzione di Ida Garberi

da Debate

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