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Non lasciamo che l’incubo di Orlando strangoli le nostre libertà civili

Orlando-Steve-Nesius-Reuters-tiroteoQuesta mattina, mi sono svegliato nella mia cella con un mondo ancora più sconquassato e fratturato. Siamo persi. Siamo devastati. Siamo perplessi. Siamo feriti. E siamo incavolati. Non ero stata tanto incavolata da quando morì un soldato della mia unità per un attacco di granata auto-propulsiva (RPG) nel sud di Baghdad durante il mio spiegamento in Iraq nel 2010.  

Come giovane LGTB, esplorai la mia identità in discoteche di Chicago e Washington D.C., come molti hanno detto, le discoteche sono il nostro santuario, un posto dove ci incontriamo a noi stessi, c’amiamo e troviamo comunità. Posso raccontare l’assoluto dramma che ha colpito la nostra comunità dopo la sparatoria di Orlando.

Dobbiamo piangere, dispiacersi ed appoggiarci gli alcuni agli altri, ma nel nostro dolore ed indignazione dobbiamo resistere qualunque tentazione di lasciare che questo attacco –o qualunque attacco–scateni politiche antimusulmane, attacchi contro le nostre libertà civili o si trasformi in una scusa per cadere nella xenofobia o islamofobia.

Tuttavia, un attacco come questo è accuratamente progettato ed eseguito per massimizzare l’attenzione, incendiando le passioni di una società impotente. Per questo, la risposta può essere più pericolosa dell’attacco. Le litanie di “protezione e sicurezza” si sono usate, da anni, come un poderoso strumento per giustificare restrizioni delle libertà civili e l’auge di reazioni violente contro gli immigranti, persone musulmane ed altre.

Quelli che desiderano continuare con le campagne della paura sono preparati per dire che tutta una religione è piena di odio senza riflettere sulla loro propria complicità in molte forme di violenza con cui la comunità LGTB viene attaccata negli Stati Uniti. Non dovremmo lasciare che i loro piani guidino la nostra reazione di questo massacro insensato.

Ancora non siamo sicuri di che piani si propongono durante i prossimi giorni e settimane, ma abbiamo visto come i politici hanno usato la nostra paura per compromettere la nostra costituzione molte volte nel passato. Da rese straordinarie (sequestri) fino a migliorate tecniche di interrogatorio (torture); da tribunali di vigilanza dell’intelligenza straniera fino a porte posteriori criptate.

Alcuni chiederanno misure estreme per proteggere la comunità omosessuale e trans. Alcuni elimineranno le identità latine ed omosessuali delle vittime ed al loro posto assicureranno che stiamo in una guerra contro l’islam. Ma indipendentemente di che storia si racconti, queste politiche avranno indubbiamente un impatto negativo nella nostra comunità tanto dentro come fuori dalle nostre frontiere.  

Le proposte di miglioramento attuali per le leggi per i crimini di odio e terrorismo solo tolgono ancora più potere alla nostra comunità. Noi consolidiamo il potere col compimento della legge affinché questi meccanismi si rigirino dopo contro di noi. Per esempio, una vigilanza più intensa sui processi di verifica nel governo ed in certe aziende ha creato barriere per la gente trans che chiede documenti che identifichino correttamente il suo genere, fatto che ha provocato che siamo sottomessi ad abusivi ed umilianti perquisizioni quando viaggiamo. Qualunque incremento della vigilanza a comunità emarginate a nome della sicurezza ha ampliato il ciclo della criminalizzazione in cui le persone LGTB –specialmente quelle di colore–sono obbligate a navigare.

Agli inizi di questo anno, l’FBI chiese una nuova porta posteriore giudiziale per un telefono in risposta all’attacco di San Bernardino. Potenzialmente, una porta posteriore di questo tipo aveva potuto permettere al governo di attaccare più facilmente le persone omosessuali e transessuali come agli attivisti per i diritti umani, ecologisti e manifestanti contro le grandi aziende per considerarli “minacce e delinquenti.”

Per rispondere alle fughe ed agli attacchi di massa nelle basi militari, l’FBI anche cercò di reprimere a potenziali informatori. Il programma Insider Threat utilizzò la mia identità di genere, il mio profilo psicologico e la mia storia come basi per la sua messa a fuoco. I termini “protezione e sicurezza” sono stati sempre utilizzati come una giustificazione per stabilire un limite di due pollici sulla longitudine dei miei capelli.

Non stiamo a salvo né sicuri quando il governo c’utilizza come burattini per perpetrare la violenza contro gli altri. La nostra protezione e sicurezza arriverà quando c’organizzeremo, vorremo e resisteremo insieme.

Dobbiamo ricordare che siamo vivi. Siamo fatti di carne ed ossa. A parte il fatto che ogni volta che siamo ancora più lontani dal mondo della tecnologia e dalla politica, sopravviviamo meglio come comunità.

E malgrado ci rimanga una lunga strada, episodi come questo ci ricordano che ancora ci rimane molto da fare. Solo con pensieri e preghiere non proteggeremo la nostra comunità. Dobbiamo continuare a costruire ed ad appoggiare le comunità trans e degli omosessuali e finire con l’elaborazione di profili e con la criminalizzazione.

Troviamo consolazione e rifugio nelle discoteche perché con molta frequenza siamo espulsi da altri spazi pubblici: dai bagni, dagli angoli delle strade, dai lavori, dalla storia. La nostra sopravvivenza è la nostra resistenza. Ed anche la nostra solidarietà ed appoggio alla comunità musulmana nei giorni e mesi che stanno per venire –alcuni dei quali sono omosessuali e transessuali–ci renderà migliori di quelli che vogliono continuare a emarginarci, gli uni agli altri.

di Chelsea Manning (è un’ex-soldato ed analista di intelligenza dell’esercito degli Stati Uniti. Manning riscosse notorietà internazionale per avere filtrato a WikiLeaks migliaia di documenti classificati sulle guerre dell’Afghanistan e dell’Iraq)

da Rebelion

foto: Reuters

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