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Ex impiegato rivela perché la NSA non ha fatto nulla per prevenire l’11-S

L’ex impiegato dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA) Thomas Drake ha rivelato in un’intervista per ‘The Reale News Network ‘ i motivi per i quali la NSA non ha fatto nulla per prevenire la catastrofe dell’11-S malgrado sapesse che l’attacco sarebbe accaduto.  

“Era conveniente lasciare che succedesse. Se sapevano che sarebbe accaduto, perché avrebbero dovuto fare qualcosa per evitarlo? Perché permettendo che succedesse avrebbero avuto una scusa. Cheney [Dick Cheney, il 46º vicepresidente degli USA sotto il mandato di George W. Bush.] l’ha detto chiaro: quello che voleva era ristabilire l’autorità del presidente”, spiega Thomas Drake.

Inoltre, l’ex impiegato ha enfatizzato che prima dell’11-S la lotta contro il terrorismo non era mai stata una questione primordiale per la NSA.

“La lotta contro il terrorismo non era mai stata una priorità per la NSA. Il dipartimento che si incaricava di questa questione lo formavano solo 20 persone ed era un ufficio poco importante”, assicura Drake.

“Loro sapevano molto meglio degli altri che qualcosa di grande sarebbe successo. Non sapevano né il giorno né l’ora esatta. (…) [Nella NSA] sappiamo tutto dei voli di prova. Lo sapevamo già da quando abbiamo intervistato l’attore James Woods che, in uno dei molti voli che prese da Est alla costa Ovest, notò certe persone del Medio Oriente che si trovavano in quegli aeroplani. Era chiaro che avevano passato molto tempo facendo osservazioni, mettendo a prova la sicurezza del nostro sistema e le nostre linee aeree in questione”, aggiunge Drake.

Tra le altre cose, Thomas Drake rivela anche che la NSA aveva interessi economici nelle conseguenze provocate dalla tragedia dell’11-S. Nella sua intervista fa riferimento all’opinione di Maureen Baginski che fu il terzo più alto funzionario della NSA.

“La sua spiegazione era che l’11-S si era trasformato in un regalo per la NSA. In quel momento si disse: ‘Otterremo tutto il denaro che vogliamo e perfino di più ‘. Era chiaro che un fallimento avrebbe apportato loro molto denaro”, ha concluso.

preso da Russia Today

traduzione di Ida Garberi

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