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Solidarietà da Cuba con medico contagiato con virus dell’Ebola

Messaggi di speranza, appoggio, amore e solidarietà riempiono oggi le differenti piattaforme delle reti sociali in Cuba per appoggiare il medico Felix Baez, contagiato con il virus dell’Ebola in Sierra Leone.  

Dopo aver pubblicato la notizia del trasferimento verso l’ospedale universitario di Ginevra in Svizzera e della stabilità della sua condizione medica, i commenti non si sono fatti aspettare attraverso multipli siti web della nazione caraibica e le reti sociali più popolari.

In Twitter le etichette #FuerzaFelix e #FelixContigo accompagnano migliaia di messaggi di appoggio allo specialista cubano.

Questo giovedì inoltre si sommano messaggi di riaffermazione dei medici che fanno parte delle brigate mediche cubane che rimangono in Sierra Leone, Guinea e Liberia che affermano che si ritireranno solo quando il virus dell’Ebola non sarà più un problema di salute.

Il messaggio di Alejandro, figlio di Felix Baez è stato replicato da diversi blogger e profili di Facebook ed ha commosso molte persone per le sue parole di gratitudine e coraggio ai centinaia di professionisti della sanità che compiono questo compito rischioso.

Il sito web di Cubadebate ha pubblicato circa 100 commenti che hanno offerto appoggio al figlio del cubano convalescente.

Inoltre, si sono replicate le dichiarazioni di Jorge Perez, direttore dell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kouri, che ha detto che il paziente si mantiene stabile, con meno febbre, e non ha presentato complicazioni.

Di seguito il messaggio del figlio del Dr. Felix Baez, medico cubano infettato col virus dell’Ebola:

“Mi chiamo Alejandro. Voglio ringraziare tutti quelli che in una forma o in un’altra incoraggiano e danno speranza alla nostra famiglia ed a mio padre. Voglio ringraziare anche le autorità della salute che hanno reso possibile che mio papà cominciasse a ricevere attenzione medica da subito e l’hanno trasportato a Ginevra per essere curato con tutti i mezzi.

Io so che tutto finirà bene ed in alcuni mesi questa sarà solo una storia da raccontare. D’altra parte, incoraggio quelli che stanno ancora compiendo il loro bel lavoro nonostante il rischio che implica e ringrazio loro per curare mio papà mentre io non ci sono, tutte le nostre speranze sono con voi. Un saluto a tutti. Papà, sii forte, tutto finirà bene, qui c’è tutta Cuba aspettandoti.

ALE”

da Prensa Latina e Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

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