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Membro dell’assemblea amazzonica ecuadoriana denuncia i danni di Chevron

Centinaia di persone sono morte nell’Amazzonia ecuadoriana per l’inquinamento lasciato dall’industria petrolifera statunitense Chevron-Texaco, ha denunciato oggi il membro dell’assemblea della provincia di Orellana, Manuel Arce.

Chevron ha sfruttato le nostre risorse petroliere, e non ha mai rimediato, né ha pagato per i deterioramenti ed i danni nelle nostre comunità, ha detto Arce in dichiarazioni a Prensa Latina.

Tuttavia, ha aggiunto, neanche tutto il denaro del mondo può cancellare tanta distruzione nella nostra selva.

Il dirigente di organizzazioni indigene, si è dispiaciuto per gli effetti negativi nella flora e nella fauna per lo spargimento del petrolio, e la morte degli abitanti che, nonostante gli anni trascorsi, continuano ad ammalarsi con lesioni cancerogene.

Per questo motivo, i contadini e le comunità stesse dell’Amazzonia non si stancheranno mai fino a che non sia fatta giustizia e si compensi e ripari la regione amazzonica per queste stragi, ha affermato.

La gente della nostra zona è molto malata, e continua a morire per questo concetto, ha segnalato riferendosi ai 30 mila abitanti colpiti.

Ieri in tutto il mondo si è realizzato il Giorno Internazionale AntiChevron per esigere giustizia per questo caso, a partir della convocazione realizzata dall’Unione dei Colpiti dalle operazioni petroliere di Chevron-Texaco in Ecuador e dal Fronte di Difesa dell’Amazzonia.

Questa idea è sorta a proposito del fatto che l’industria petrolifera ha convocato la sua assemblea annuale di azionisti nel villaggio di Midland, in Texas, per il 28 maggio.

Chevron è stata condannata nel 2011 dalla Corte di Sucumbios a pagare nove mila 500 milioni di dollari di indennità per i gravi danni causati all’Amazzonia nel tempo in cui ha operato in questa regione dell’Ecuador, dal 1964 fino al 1992.

L’industria petrolifera statunitense respinge la sentenza ed accusa i gruppi indigeni che l’hanno denunciata ed i loro avvocati di avere commesso frode nel giudizio.

Secondo le autorità ecuadoriane, la multinazionale statunitense ha rovesciato milioni di galloni di petrolio nell’ecosistema, ha versato altri milioni di galloni di acque tossiche nei suoli e nei fiumi, ed ha bruciato migliaia di milioni di piedi cubici di gas.

da Prensa Latina

foto di Daniele D’Ari

traduzione di Ida Garberi

 

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