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I Mas Canosa pagheranno 35 milioni ai lavoratori di SINTEL per evitare un giudizio

Famiglia Mas Canosa

Famiglia Mas Canosa

I lavoratori di Sintel sono giunti ad un accordo extragiudiziale con MasTec, la proprietaria dell’azienda, per ricevere 35 milioni di euro di compensazione per i danni, che causò loro il fallimento nel 2001, in cambio di ritirare l’accusa contro i responsabili di questa ditta di telefonia.

Sintel è stata comprata nell’aprile del 1996 dall’azienda MasTec Incorporated, proprietà dei Mas Canosa, poderosa famiglia cubana esiliata con forti vincoli con la controrivoluzione di Miami, attraverso la sua filiale MasTec International, che gestì la compagnia fino al suo fallimento.

Nell’attesa della decisione che adotti la Procura Generale Anticorruzione in Spagna, il patto potrebbe evitare in principio la celebrazione del giudizio per il fallimento di Sintel (Sistemi di Installazioni di Telecomunicazioni, S. A.).

Il giudizio era previsto che cominciasse in novembre nell’Udienza Nazionale, con otto accusati seduti nel banco degli imputati e richieste di indennità fino a 296,5 milioni di euro.

Il presidente dell’associazione degli ex lavoratori di Sintel, Adolfo Jimenez, informò oggi che gli antichi impiegati “si considerano soddisfatti” col patto raggiunto che dovrebbe essere effettivo prima del 4 novembre, data che coincide con l’inizio del giudizio.

Degli otto accusati, quattro sono spagnoli: Ricardo Campos, ex consigliere e vicepresidente di Sintel; Juan Antonio Casanova, ex consigliere delegato della stessa; Alfredo Florez, ex consigliere di Sintel, e Pedro Josè Novela, ex direttore finanziario della già estinta impresa di montaggio di sistemi di telefonia.

Nel procedimento sono accusati inoltre Joel Tomas, ex consigliere di Sintel e di MasTec International, e Josè Miguel Sariego, ex vicepresidente di MasTec Incorporated.

Sono anche accusati Jorge Mas Santos, che era il presidente di MasTec Incorporated ed ex presidente di Sintel e suo fratello Juan Carlos Mas Santos, ex consigliere di MasTec International e di Sintel.

Ambedue sono figli del defunto Jorge Mas Canosa, che è stato il capo della lobby anticubana negli Stati Uniti, ferreo difensore del bloqueo contro Cuba ed organizzatore di numerosi atti terroristi contro l’isola.

L’accusa, integrata da 1742 ex lavoratori di Sintel, responsabilizzava gli otto antichi dirigenti di commettere un delitto societario e di insolvenza punibile; ugualmente, accusavano l’erario dello stato per perdere in maniera “cosciente” la ditta e portarla al fallimento.

La Procura Generale Anticorruzione aveva sollecitato pene di prigione di due anni e sei mesi e, di cinque anni e sei mesi, per gli otto accusati, oltre ai quasi 300 milioni di euro per risarcire lavoratori e creditori.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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