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Desmond Tutu vuole denunciare Bush e Blair per crimini di guerra

Desmond Tutu

Desmond Tutu

Una proposta del Premio Nobel della Pace sudafricano Desmond Tutu di portare davanti alla Corte Penale Internazionale (CPI) l”ex presidente statunitense George W. Bush e l”ex primo ministro britannico Tony Blair per crimini in Iraq, provoca oggi diverse ripercussioni.

Tutu accusò entrambi gli ex mandatari di mentire sulle armi di distruzione di massa che suppostamente avrebbe posseduto il paese arabo ed assicurò che l”invasione occidentale lasciò un mondo destabilizzato ed ancora più diviso di qualunque altro conflitto nella storia.

L”arcivescovo sudafricano condannò domenica scorsa l”immoralità dell”invasione per basarsi sull”inganno rispetto a che l”Iraq possedeva armi di distruzione di massa, in una colonna del giornale locale The Observer che causò un grande impatto dentro e fuori del paese.

Blair e Bush devono dichiarare davanti al tribunale de L”Aia e sottomettersi ad un processo per la devastazione fisica e morale di questa guerra, ha aggiunto Tutu.

Le allegazioni dell”alto dignitario ecclesiastico provocarono anche commenti in mezzi giornalistici e politici, tra questi ultimi quelli dello stesso Blair, che ha risposto casinoahels.com che “questo è lo stesso argomento che abbiamo sentito molte volte, senza niente di nuovo”.

“Ho un gran rispetto per la lotta dell”arcivescovo Tutu contro l”apartheid -quando stavamo dallo stesso lato dell”argomento – ma ripetere la vecchia bugia che mentiamo sull”intelligenza è completamente erroneo”, si difese l”ex primo ministro.

Tony Helm, editore politico di The Observer segnalò, da parte sua, che il tribunale giudica i casi di genocidio, crimini di lesa umanità e crimini di guerra, metodo nel quale qualificano le azioni di Bush e Blair in Iraq.

Helm ricordò che, dei 16 casi che sono stati portati davanti al tribunale de L’Aia, solo uno è stato condannato, quello del ribelle congolese Thomas Lubanga, condannato agli inizi di questo anno a 14 anni di carcere per crimini di guerra nel suo paese.

Più di 110 mila iracheni e quattro mila 500 soldati statunitensi sono morti dall”inizio del conflitto, d’accordo col Progetto di Conteggio dei Corpi in Iraq, argomenta Tutu.

“Questa quantità di morti e feriti durante e dopo il conflitto dell”Iraq è argomento sufficiente affinché Blair e Bush siano giudicati nella CPI”, considerò.

“In un mondo coerente, per queste ragioni i responsabili di questa sofferenza e delle vite perse dovrebbero percorrere la stessa strada che alcuni dei loro colleghi africani ed asiatici, che hanno dovuto rispondere per le loro azioni davanti a L”Aia”, ha concluso Tutu.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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