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Ex dittatore argentino Videla: 50 anni di carcere per furto di bambini

L’ex dittatore Jorge Rafael Videla è stato condannato a 50 anni di prigione, verificandosi la sua partecipazione in più di 30 casi di appropriazione di minori durante l’ultima dittatura militare argentina.

I fatti giudicati, ha detto il tribunale nella sua risoluzione, sono delitti di lesa umanità, implementati mediante una pratica sistematica e generalizzata di sottrazione, ritenzione ed occultamento di minori di età, rendendo incerta, alterando o sopprimendo la loro identità.

Tali avvenimenti, aggregò, sono accaduti in occasione del sequestro, sparizione o morte delle loro madri nella cornice di un piano generale di annichilazione svoltosi tra il 1976 ed il 1983, con l’argomento di combattere la sovversione ed implementando metodi di terrorismo di stato.

Oltre a Videla, che ha ricevuto così la sua terza condanna all’ergastolo per crimini di lesa umanità, sono stati sanzionati a 40 anni di reclusione l’ex almirante Antonio Vañek ed a 30 anni l’ex capo del gruppo di compiti 3.3.2 della Scuola di Meccanica dell’Armata (ESMA), Jorge “Tigre” Acosta.

Mentre, il generale Santiago Omar Riveros fu condannato a 20 anni di prigione, ed anche l’ex governante de facto Reynaldo Bignone a 15, come Victor Gallo, responsabili dell’appropriazione di uno degli ultimi nipoti recuperato dalle Nonne della Piazza di Maggio.

L’udienza di lettura dei fondamenti della sentenza è stata fissata per il prossimo 17 settembre, come confermò il Centro di Informazione Giudiziale.

Il giudizio per la causa Piano Sistematico cominciò in febbraio del passato anno e nelle udienze si ventilarono 35 casi di furti di bambini, 20 dei quali recuperarono la loro identità ed ora offrirono testimonianze.

Durante il processo hanno dichiarato circa 400 testimoni, tra loro vittime dell’appropriazione e familiari, e per la prima volta si analizzarono più di 30 fatti di appropriazione illegale di neonati di madri in cattività.

Tra quelli che hanno testimoniato, c’era l’ex ambasciatore argentino in Colombia ed ex capo dell’Esercito, Martin Balza, che ha detto che personalmente non ha nessun dubbio sull’esistenza di liste di vittime di delitti di lesa umanità commessi durante l’ultima dittatura militare.

Balza che comparve in videoconferenza, rivelò inoltre che per testimonianze di medici, levatrici ed infermiere che ha letto nella causa, il furto di bambini durante la dittatura militare imposta il 24 marzo 1976 era una pratica sistematica.

La denuncia giudiziale di questa causa è stata fatta 15 anni fa da Estela de Carlotto, presidentessa delle Nonne di Piazza di Maggio, un’organizzazione secondo la quale rimangono ancora da trovare e restituire alla loro vera identità circa 400 vittime dei furti di bambini.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

1 Commento

Commento all'articolo
  1. Ida / eraora.........

    Alla fine incominciano a pagare gli assassini dell’Operazione Condor, crolla l’impunità e come canta Calle 13……..la Operacion Condor invadendo mi nido….perdono pero nunca olvido…….

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