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Lugo: “Ci trasformeremo in osservatori severi di tutto quello che faranno”

Il presidente destituito del Paraguay, Fernando Lugo, espresse questo lunedì che desidera trasformarsi in severo osservatore dei ministri del nuovo governo di quella nazione. “Andiamo a monitorare tutto quello che fanno, dato che c’importa il processo democratico dopo la rottura istituzionale accaduta il passato venerdì.”

“Con i miei ministri vogliamo trasformarci nei severi osservatori e monitorare tutto quello che fanno, da quando assumeranno i nuovi ministri che staranno giurando nella mattinata” di questo lunedì, dichiarò Lugo in una conferenza stampa offerta dopo una riunione coi suoi seguaci.

“Avremo una riunione di valutazione ed organizzazione di come rispondere nelle prossime ore e nei prossimi giorni degli avvenimenti che possano darsi più avanti”, aggregò.

“Il Fronte Guasù, il Fronte di Difesa per la Democrazia, i giovani, gli adulti ed i bambini che stanno resistendo e difendendo la libertà, i contadini e la creazione di un’istanza internazionale, si staranno riunendo per potere osservare e spiegare quello che è successo nel nostro paese”, reiterò.

Lugo disse che “la Costituzione Nazionale contempla una resistenza, ma l’accentuiamo e le collochiamo il cognome di pacifica, la cittadinanza deve condannare in maniera pacifica la rottura costituzionale che è accaduta venerdì scorso.”

In relazione alle denunce sul silenzio dei mezzi di comunicazione, Lugo affermò “non abbiamo mai censurato nessun mezzo pubblico o privato. Abbiamo avuto critici nei mezzi di comunicazione, lì ci sono anche persone affini al Governo e quelli che lo criticano, in questo si basa la libertà di espressione.”

Secondo lui, se si facessero tacere i mezzi di comunicazione, si darebbe il modo per parlare male di quelli che si sono stabiliti nel Governo venerdì scorso.

Lugo qualificò le attività che sta realizzando insieme ad un gruppo di deputati, come un gruppo di osservatori per vegliare affinché si mantenga il filo costituzionale. “Ci preme mantenere una comunicazione chiara con la comunità nazionale ed internazionale (…), dobbiamo potenziare una resistenza pacifica a questo venerdì Nero.”

Gli USA sapevano dal 2009 di un possibile giudizio politico contro Lugo

Gli U.S.A. sapevano dal 2009 che l’opposizione in Paraguay aveva intenzione di destituire l’allora presidente Fernando Lugo, secondo un documento pubblicato da WikiLeaks l’anno scorso.

“Corrono dicerie che il leader dell’UNACE, il generale Lino Oviedo, insieme all’ex presidente Nicanor Duarte Frutos, avrebbero cercato di destituire Fernando Lugo con un giudizio politico dentro il Parlamento”, diceva il testo che risale al 28 marzo 2009, inviato con carattere segreto, dall’Ambasciata degli USA, ad Asuncion, al Dipartimento di Stato con sede a Washington.

La filtrazione, pubblicata in agosto del 2011 per la fondazione di Julian Assange, evidenziò alcune delle discrepanze osservate tra il mandatario ed il suo vicepresidente. Secondo il documento, l’obiettivo di Oviedo e Duarte Frutos sarebbe stato approfittare di qualunque errore dell’ex vescovo Fernando Lugo per portare a termine un giudizio politico nel Congresso ed assicurarsi la supremazia politica.

D’accordo con la pubblicazione, in caso di trionfare il piano dei leader, Franco assumerebbe la Presidenza. Da parte sua, Duarte assumerebbe la presidenza del Senato, passando ad essere il terzo nella linea di successione del Governo.

Benché il liberale Franco diventerebbe il presidente, Oviedo e Duarte Frutos controllerebbero il Congresso ed i tribunali, diceva la filtrazione. Ugualmente, il messaggio segreto parlava anche dell’esistenza di “squali politici” che circondano il capo di Stato. “Crediamo che si trovi sotto una gran pressione”, diceva il testo, dove in seguito si descriveva la possibilità che alcuni avrebbero potuto ottenere che rinunci o che affronti un giudizio politico.

La destituzione di Fernando Lugo mediante un giudizio politico è stata ripudiata da tutto il Mercosur e gran parte dell’America Latina. Argentina, Brasile e Venezuela hanno già ritirato i loro ambasciatori dal Paraguay. Inoltre, il presidente Hugo Chavez ha annunciato che interromperà le vendite di petrolio a questo paese.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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