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Assange discute con Noam Chomsky e Tariq Ali le ripercussioni della “primavera araba”

Julian Assange

Julian Assange

Nella nuova edizione del programma “Dialoghi con Julian Assange” in Russia Today, il fondatore di WikiLeaks converserà col filosofo, linguista ed attivista statunitense Noam Chomsky e lo storiografo militare Tariq Alí.

Assange analizzerà le molle, lo sviluppo e le possibili conseguenze dell’onda mondiale di proteste iniziata con la “primavera araba” con due intellettuali di fama mondiale. Entrambi gli invitati, chiari nella loro esposizione, riveleranno le loro impressioni sul sistema di controllo del pianeta.

Alí afferma che “la primavera araba è stata molto contagiosa” e fa appoggio in che queste rivolte popolari “sorsero in una parte dal mondo della quale gli analisti dicevano che lì la gente non era interessata nella democrazia, che i musulmani erano geneticamente ostili alla democrazia.”

Nonostante, le proteste non solo germogliarono, ma si estesero ad altre parti del mondo, perfino negli stessi USA, segnala lo storiografo. “Fu l’occupazione della piazza di Tahrir ad Il Cairo quella che ispirò gli attivisti di tutti gli USA”, pensa l’esperto, che osserva che la primavera araba ancora “continua ad essere contagiosa in differenti forme.”

La prima edizione del programma di RT presentato dal fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, si inaugurò il 17 aprile, data in cui si sono compiuti 500 giorni dal blocco finanziario sulla pagina di filtrazioni, ed ebbe un’enorme ripercussione in tutto il mondo. Nella cornice della serie di programmi che conta con 10 capitoli, Assange converserà con iconoclasti, visionari ed esperti del potere con l’intenzione di analizzare il futuro della comunità mondiale.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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