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Congresso paraguaiano ha destituito il presidente Fernando Lugo

Fernando Lugo

Fernando Lugo

Il Congresso paraguaiano rimosse oggi dal suo incarico il presidente della Repubblica, Fernando Lugo, in una giornata lampo segnalata come rottura dell’ordine democratico del paese.

L’accordo segnala che la destituzione si realizza per un adempimento errato del governante nell’esercizio del suo incarico.

La votazione dell’accordo che ottenne 39 voti a favore, quattro contro e tre assenti si realizzò per alzata di mano.

Nel suo ultimo intervento, il dottore Adolfo Ferrero, avvocato difensore di Lugo, segnalò che non si provò nessuna accusa di quelle incluse nel libello presentato davanti al Congresso.

Con questa decisione, si sta commettendo un errore storico, puntualizzò il difensore.

In mattinata Fernando Lugo, ha detto che i settori più privilegiati e conservatori del paese sono gli attuali responsabili del tentativo del golpe di Stato.

Le dichiarazioni del mandatario ad una radio latinoamericana sono state diffuse qui dai mezzi di stampa locali ed in queste il mandatario ha sottolineato che questi gruppi si unirono per tentare di eliminare il processo democratico esistente in Paraguay.

La grande popolarità di questo governo non è scesa nonostante i debiti che continuiamo ad avere con la cittadinanza e per loro l’unica maniera di intorpidire il processo è eliminando il Presidente, ha aggiunto.

Lugo risaltò il rifiuto popolare a quello che qualificò un “golpe di Stato express” e si riferì alle molte migliaia di persone congregate di fronte al Congresso Nazionale ed in altre piazze del paese.

Ha osservato che si tratta di integranti di movimenti contadini, operai, studenteschi e della gente più beneficiata con l’attuale processo di cambiamento, che rimangono in veglia ripudiando il giudizio politico contro il Capo di Stato.

Reiterò che sarà presente nell’emiciclo del Parlamento per rispondere alle accuse fatte per i legislatori dell’opposizione che patrocinano perché le cose rimangano sempre come furono in molte decadi senza cambiamento favorevole alcuno.

In relazione alla presenza nel paese di una missione di cancellieri dell’Unione delle Nazioni Sud-Americane (UNASUR), spiegò che nessun paese è isolato nell’attuale processo di integrazione.

“Ora con UNASUR e MERCOSUR siamo uniti tutti e crediamo nei cambiamenti democratici e la solidarietà internazionale”, ha concluso.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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