“Ci rallegra e c’onora sapere che I Cinque saranno rappresentati in quella collezione…”, dice Gerardo Hernandez Nordelo nella lettera che accompagna il capo d’abbigliamento che ha donato alla Casa Museo della Guayabera Vilma Espin, della città di Sancti Spiritus, e che prossimamente sarà esposta in detta mostra.
Facendo consegna della “guayabera”, sua moglie Adriana Perez ha spiegato al giornalista Ciro Bianchi ed a sua moglie Silvia Mayra Gomez Fariñas, direttori della Casa Museo che, insieme a Gerardo, ha comprato la stessa nella Casa dei Fidanzati, in giugno del 1988, con motivo del suo matrimonio. L’unione ha avuto luogo il 15 luglio e Gerardo l’usò nella luna di miele.
Esprime Gerardo nella sua lettera la storia delle tre “guayabera” che ha posseduto fino ad ora e ringrazia per il privilegio che la sua camicia faccia parte dei fondi della collezione della Casa Museo. Si tratta di una “guayabera” marca “Verano” di colore azzurro pastello e manica corta.
“So che un giorno, quando vinceremo questa battaglia, I Cinque ed i nostri parenti visiteremo Sancti Spiritus…”, precisa la missiva che trabocca d’ottimismo e di buon umore che lo caratterizzano.
La lettera:
Qualche tempo fa ho letto sul Museo della Guayabera a Sancti Spiritus, e mi sembrò un’eccellente idea. Conoscendo a chi sono appartenuti alcuni dei pezzi che si esibiscono, ci rallegra oggi e c’onora sapere che I Cinque saranno rappresentati in questa collezione. La mia prima “guayabera” l’usai quasi 46 anni fa, quando mia mamma mi vestì con una, bianca e di maniche lunghe, per celebrare il mio primo compleanno. Ancora esistono alcune foto di quel giorno. Non credo che quando la mia “vecchia” decise di mettermi dentro questo capo d’abbigliamento -con laccio e tutto – abbia saputo che Sancti Spiritus è la terra della “guayabera”, né che la città ed io condividiamo il compleanno ogni 4 giugno, ma così sono le casualità della vita…
Con quasi 20 anni ebbi la mia seconda “guayabera”. Era verde e ricamata, e mi piaceva tanto che neanche gli scherzi dei miei compagni (che mi chiamavano “Justo Vega”) mi fecero desistere da usarla. La terza è questa che con tanta gioia Adriana ed io doniamo al Museo. La comprammo per il nostro matrimonio, e con lei partii verso la “Luna di Miele”, cosicché non credo di averla indossata per molto tempo… ma dopo quella notte l’usai molte volte di più. So che un giorno, quando vinceremo questa battaglia, I Cinque ed i nostri parenti visiteremo Sancti Spiritus e potremo apprezzare il lavoro realizzato da coloro che hanno dedicato il loro sforzo ad organizzare e conservare questo museo così originale. Dalle prigioni dell’impero ringraziamo per il privilegio di fare parte dello stesso.
Gerardo Hernandez Nordelo
Prigione Federale Victorville, California
29 marzo 2012
preso da www.cubadebate.cu
traduzione di Ida Garberi