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Renè è arrivato alla Patria

Minuti dopo il mezzogiorno di questo venerdì, approdò alla Patria, in visita privata e familiare, l’Eroe della Repubblica di Cuba, Renè Gonzalez Sehwerert, uno dei Cinque lottatori cubani condannati ingiustamente a compiere lunghe sanzioni di privazione di libertà in prigioni nordamericane.

Come è conosciuto, dopo avere sofferto 13 anni di ingiusta prigione, Renè si trova sotto un regime di libertà vigilata, per altri tre anni, durante i quali dovrà rimanere negli Stati Uniti, cosa che costituisce una sanzione addizionale.

Il 24 febbraio passato, Renè aveva presentato, attraverso il suo avvocato, una mozione di emergenza davanti alla Corte per il Distretto Meridionale della Florida, nella quale sollecitò che le fosse autorizzato un viaggio per visitare suo fratello gravemente malato a Cuba.

Quasi un mese dopo, il 19 marzo, la giudice Joan Lenard, che è stata a carico del caso dei Cinque dall’inizio del loro processo giudiziario, autorizzò il viaggio di Renè a Cuba per 15 giorni, sotto un gruppo di condizioni: l’ottenimento di tutti i permessi necessari per viaggiare a Cuba da parte del Governo degli Stati Uniti, la consegna dell’itinerario dettagliato del viaggio, la sua localizzazione in Cuba ed informazioni sui contatti nel paese, come il mantenimento di comunicazione telefonica sistematica col suo ufficiale probatorio. Ugualmente, la giudice lasciò chiaro che tutte le condizioni della libertà vigilata di Renè rimangono invariate e deve ritornare negli Stati Uniti non appena si realizzino due settimane, a partire dalla data del viaggio.

La decisione di autorizzare il viaggio di Renè concorda pienamente con le condizioni stabilite per la sua libertà vigilata, che permettono che viaggi a Cuba, previa approvazione dell’ufficiale probatorio o della giudice.

Perfino, lo stesso Governo degli Stati Uniti che si è opposto a tutte le mozioni presentate da Renè affinché sia permesso tanto il suo ritorno definitivo a Cuba come la visita temporanea a suo fratello, riconobbe che le condizioni della sua libertà vigilata non proibiscono di viaggiare al nostro paese. Al rispetto, già dal 7 marzo 2011, la Procura argomentò che “i termini della libertà vigilata di Renè non gli impediscono di viaggiare a Cuba durante questo periodo… Niente gli impedirà di sollecitare al suo ufficiale probatorio (o alla corte, se gli è negato da questi) un permesso per viaggiare a Cuba a visitare sua moglie, i suoi genitori anziani od altri.”

Nella mozione presentata dal suo avvocato, Renè espresse che compierà i termini stabiliti per la visita e ritornerà negli Stati Uniti.

A dispetto delle condizioni imposte, il nostro popolo, con profondo rispetto, dà il benvenuto alla Patria al nostro caro Renè e non desiste dalla lotta per il suo ritorno definitivo insieme ai suoi quattro amati fratelli.

L’Avana, 30 marzo 2012

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

1 Commento

Commento all'articolo
  1. giuseppe / libertà

    Finalmente

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