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A che cosa si deve la pazzia dei soldati statunitensi?

Il sergente Robert Bales, è stato già estratto dall'Afghanistan e si trova in custodia negli USA. La possibilità che si porti a termine un giudizio giusto ora non è più che un sogno

Il sergente Robert Bales, è stato già estratto dall'Afghanistan e si trova in custodia negli USA. La possibilità che si porti a termine un giudizio giusto ora non è più che un sogno

Il caso recente del massacro di 16 civili afgani per l’intervento di un soldato statunitense causò un gran svolazzo nella stampa internazionale. L’esercito degli USA è considerato il più poderoso del pianeta, ma spesso si vede coinvolto in incidenti gravi che strappano la vita di civili innocenti. Perfino nelle relazioni della stampa occidentale possiamo vedere che non si tratta di casi rari, bensì piuttosto si potrebbe dire che è diventata già un’abitudine il fatto che alcuni soldati utilizzano la popolazione civile come bersaglio per “scaricare la loro ira.”

Un esempio chiaro del massacro di civili da parte di truppe nordamericane è il massacro che ebbe luogo nel marzo del 1968 nel paese di My Lai, durante la guerra del Vietnam. Allora, una compagnia dell’esercito statunitense, sotto la protezione di altre due divisioni, entrò nel paese di My Lai in Vietnam per eliminare il chiamato “Accampamento numero 48 del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietman”, ma non trovarono forze nemiche. Tuttavia, la divisione comandata dal secondo tenente William Laws Calley aprì indiscriminatamente il fuoco contro i civili, compresi donne e bambini. Quando la notizia del massacro si rese nota, causò una gran commozione nel mondo intero. Secondo la versione ufficiale statunitense ci furono solo 128 morti, tuttavia il numero reale raggiungerebbe le 500 vittime.

Nonostante, il massacro di My Lai sembra non avere svegliato la coscienza della gente. L’esercito degli USA, paese che si autoproclama democratico, continua perpetrando mostruosità. Tuttavia, dal punto di vista dell’esercito degli USA, non c’è stato un cambiamento di posizione. Mentre le truppe statunitensi continuino provocando guerre e mantengano all’estero basi militari, continueranno a succedere questo tipo di bestialità. La guerra contro il terrorismo aprì una tappa di massacri di civili da parte dell’esercito statunitense.

In contrasto con la guerra senza contatto del governo di Clinton, la guerra antiterrorista di Bush suppone una lotta terrestre a gran scala che creò le condizioni per il massacro di civili da parte delle forze armate. Già agli inizi della guerra contro il terrorismo ebbe una gran quantità di vittime tra i civili a causa dei bombardamenti “sbagliati” in Iraq ed Afghanistan, ma molti si dimenticarono già di tutto questo, perché le autorità si incaricarono di occultare deliberatamente quanto successo. Nella continua lotta contro il terrorismo attraverso operazioni speciali, l’assassinio di civili è diventato un luogo comune, fino al punto che l’appaltatore privato Blackwater sparò ed ammazzò 17 persone a Baghdad con totale impunità.

Oltre agli spari diretti contro civili, la maggioranza dei massacri si realizzano attraverso attacchi aerei. Tuttavia, nessuno risulta responsabile.

Prendendo l’esempio del massacro di My Lai, l’esercito si vide obbligato ad investigare il personale militare corrispondente, dovuto allo scandalo dei mass media. Delle 26 persone accusate, 25 furono messe in libertà e solo William Calley è stato condannato all’ergastolo. Tuttavia, dopo un appello, la pena fu commutata a quattro anni e mezzo di carcere.

La relazione speciale tra Afghanistan ed Iraq con gli USA è quella di occupato ed occupante. Il fatto che i popoli deboli si sottomettano all’egemonia delle potenze è un fedele riflesso della disuguaglianza nel seno della comunità internazionale. Questa situazione permette che il massacro di civili continui, e l’esercito statunitense non si faccia carico.

Come informò la stampa statunitense il 16 marzo, il colpevole di perpetrare il massacro di 16 afgani l’11 marzo, il sergente Robert Bales, è stato già estratto dall’Afghanistan e si trova in custodia negli USA. La possibilità che si porti a termine un giudizio giusto ora non è più che un sogno. D’altra parte, l’esercito statunitense presentò una videocassetta di sicurezza come prova che il massacro fu commesso da una sola persona, fatto che contraddice la versione afgana che dichiara più colpevoli. Questo dimostra una chiara intenzione di occultare la verità da parte dell’esercito statunitense.

Con l’arguzia tipica dei paesi “governati dalla legge”, gli USA affermano che non consegneranno il colpevole alla giustizia locale, argomentando che il sistema giudiziale afgano non è completo e non da protezione verso i sospettati. In realtà, il fatto che i soldati statunitensi abbiano commesso tanti massacri contro la popolazione civile non può essere oramai soggetto al sistema penale ordinario, perché si tratta di crimini di guerra. I giudizi contro criminali di guerra si sono realizzati tuttavia solo nei campi di battaglia come i giudizi di Norimberga e Tokyo.

Quanti civili morirono?

Bombardamento della Jugoslavia: più di 500 persone.

Il bombardamento della NATO diretto dagli USA contro la Jugoslavia nel 1999 durò circa 78 giorni, e caddero circa 80.000 bombe su una superficie di 100.000 chilometri quadrati.

Guerra dell’Afghanistan: tra 6.000 e 9.000 persone.

Ci sono tre fonti distinte per questa cifra. Professori dell’Università del New Hampshire considerano che la quantità di civili che morirono come vittime della coalizione ascende a oltre 8.300 persone. L’organizzazione “Human Rights Watch” sostiene che sono più di 6.000 e le statistiche della Missione di Assistenza all’Afghanistan delle Nazioni Unite indica una cifra tra 5.500 e 6.500 persone.

Guerra dell’Iraq: più di 66.081 persone.

Secondo WikiLeaks, la quantità di morti si divide in quattro categorie: 66.081 civili, 23.984 “truppe nemiche”, 15.196 soldati iracheni, 3.771 soldati statunitensi e della coalizione. Si vede chiaramente che la maggiore quantità di vittime si contano tra la popolazione civile.

In quanto alla guerra libica, ancora non ci sono statistiche ufficiali, ma si stima che centinaia di persone sono morte in diretta relazione con i bombardamenti della coalizione. Da questo si deduce che, dall’intervento militare in Jugoslavia, sono morti più di 80.000 civili a causa delle guerre statunitensi.

articolo di Zheng Wenghao

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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