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La Ministro Controllore cubana vede imprescindibile che la comunità partecipi nella lotta contro la corruzione

Gladys Bejerano

Gladys Bejerano

La  Ministro Controllore generale di Cuba, Gladys Bejerano, considerò che nel combattimento contro la corruzione, le illegalità e le indiscipline nelle imprese statali dell’isola sono chiave il “controllo”, la “prevenzione” e la partecipazione “imprescindibile” della comunità.

Bejerano affermò che “il compito di affrontare la corruzione e procurare il controllo delle risorse dello Stato è un tema di tutti i rivoluzionari” ed il primo controllo “deve incominciare da uno stesso”, in un’intervista pubblicata nell’edizione domenicale del periodico Juventud Rebelde.

La lotta contro la corruzione è una delle “bandiere” del mandato del presidente Raul Castro che nel 2009 ha creato il Ministero Controllore Generale, un organo che ha eseguito auditing in centinaia di imprese ed istituzioni statali.

Per la Ministro Controllore, che è anche vicepresidente del Consiglio di Stato, è “imprescindibile” l’implicazione popolare nel confronto alla corruzione ed alle illegalità, “deve essere una partecipazione reale, non formale.”

“Quando parliamo di organizzare il combattimento ed il confronto integrale all’illegalità, le indiscipline ed i fatti di corruzione li stiamo pensando a tutti i livelli, e questo include anche la comunità”, indicò.

“Se qualcuno vende è perché qualcuno acquista. E non diciamo niente. La responsabilità del mercato nero non è del popolo, è di chi ha il prodotto e non l’amministra, ma il confronto deve esserci tra tutti. Perché se si perde la Rivoluzione, chi la perde?: quello che amministra e tutti noi”, sottolineò.

Bejerano sostiene che si deve essere “implacabile con colui che mente, nasconde, dissimula o si crede intoccabile”, perché “quello che sta in gioco è la Rivoluzione.”

“Dobbiamo educare la gente nel suo ruolo di poliziotto fiscale”, ha osservato, al tempo che sollecitò a lavorare “con una strategia di futuro, per prevenire” e “scoprire in tempo le irregolarità.”

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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