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Chiedono ai parlamentari cileni di respingere legge repressiva

Gabriel Boric

Gabriel Boric

In rappresentazione di quasi un centinaio di organizzazioni sociali, dirigenti della Confederazione di Studenti del Cile (Confech) hanno consegnato al parlamento di una lettera in rifiuto alla denominata legge antioccupazione o legge Hinzpeter.

I principali portavoci della Confech consegnarono il documento nella Camera dei Deputati, con sede nella città di Valparaiso, a circa 120 chilometri al nordovest di questa capitale.

Si tratta di una retrocessione autoritaria inaccettabile, uno strumento che cerca di criminalizzare la protesta sociale, segnalò il presidente della Federazione degli Studenti dell’Università del Cile, Gabriel Boric, in allusione al disegno di legge di “Protezione dell’Ordine Pubblico”.

L’iniziativa legale, la cui discussione nel parlamento è stata aggiornata a marzo prossimo, è conosciuta nell’ambito domestico come legge antioccupazione perché penalizza le occupazioni delle scuole e di altre istituzioni sociali, benché si producano in forma pacifica.

E’ anche chiamata legge Hinzpeter per il suo ispiratore, il ministro dell’Interno, Rodrigo Hinzpeter, di chi Boric commentò che sta dando un cattivo servizio a questo paese perché litiga col procuratore generale, col popolo mapuche, con gli studenti e solo aiuta a polarizzare di più la situazione, ha osservato.

Anche per il presidente della Federazione degli Studenti dell’Università Cattolica, Noam Titelman, la riferita norma legislativa puzza come una dittatura, come un’oppressione, come la repressione.

Sembra che il governo voglia dialogare con gli studenti dopo che saranno incarcerati, manifestò il portavoce della Federazione degli Studenti Mapuche, Josè Ancalao.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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