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Piñera: bocciato

Se di una scuola si trattasse, bisognerebbe dire che Piñera non passò l’esame, almeno per il popolo, che normalmente concede qualificazioni all’autorità che gli fa godere o soffrire i risultati tangibili della sua gestione esecutiva.

Al meno il sondaggio di opinione indica, nei suoi aspetti più puntuali che solo un 21% dei cittadini interrogati considera che il governo ha agito con destrezza ed abilità durante l’anno sul punto di culminare, e le azioni considerate peggiori corrispondono a temi midollari come educazione, sradicamento della povertà e combattimento della delinquenza.

Conseguenza della contundente e visibile usura politica è stata un’intransigente posizione di fronte agli appelli rivendicativi degli studenti e degli educatori che hanno scosso il paese, ed ai quali il mandatario oppose sempre un acerrimo discorso neo liberale scarsamente accettato nei tempi che corrono oggi in America Latina.

Gli intervistati inoltre osservarono anche goffaggini tali come rendere un polemico omaggio ad un personaggio che appartenne all’oscura polizia di Pinochet, la DINA, ed altri inciampi durante la discussione del presupposto del 2012 ed in frequenti pronunciamenti pubblici.

Per quanto i paragoni siano odiosi, gli osservatori non smettono di ricordare che i peggiori risultati ottenuti dai suoi predecessori non furono mai tanto catastrofici: Michelle Bachelet un 44%, Ricardo Lagos un 35%, Eduardo Frei un 45% e Patricio Aylwin un 20%, tutti questi appartenenti all’Accordo (coalizione di centro-sinistra).

Errori e gaffe si pagano inesorabilmente.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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