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Denunciano interesse statunitense per isolare gli antiterroristi cubani

Libertà per i Cinque cubani

Libertà per i Cinque cubani

Familiari dei Cinque antiterroristi cubani condannati a lunghe pene negli Stati Uniti hanno denunciato oggi l’interesse del Governo di questo paese per isolarli dai loro cari e dalla solidarietà mondiale.

La denuncia ha avuto luogo durante lo spazio radiotelevisivo Mesa Redonda sviluppato ad Holguin, città orientale a 750 chilometri de L’Avana, dove si sta svolgendo il VII Colloquio Internazionale per la libertà di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez.

Per Adriana Perez -sposa di Gerardo – il rifiuto del visto per visitare suo marito nella prigione costituisce una tortura psicologica avviata a debilitarlo.
“Continueremo a lottare per questo diritto fino a che sarà concesso, perché è un diritto che deve essere rispettato senza nessun condizionamento”.

Perez inoltre ha accusato Washington di tentare di nascondere il caso all’opinione pubblica globale, posizione che attribuì all’impegno per frenare la crescente solidarietà con coloro che sono stati arrestati nel 1998 dopo aver infiltrato i gruppi violenti che operano con impunità contro Cuba a Miami.

A proposito del bloqueo e della manipolazione mediatica intorno alla causa dei Cinque, la madre di Fernando Gonzalez, Magali Llort, ha ricordato il pagamento ai giornalisti di Miami affinché coi loro messaggi avessero influenza sul giudizio contro gli antiterroristi, processo denunciato per la sua parzialità ed altre irregolarità.

Secondo Llort, il Governo statunitense con la sua posizione solo riesce a dimostrare la sua paura davanti all’unità delle persone nel mondo per lottare per la libertà ed il ritorno a Cuba di Gerardo, Ramon, Renè, Antonio e Fernando.

I parenti dei Cinque assicurarono che a dispetto del tentativo di isolamento, crescono la solidarietà universale e la forza morale degli antiterroristi.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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