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Dietro il Muro bipartisan

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È il 29 settembre 2006, al Senato degli Stati uniti si vota la legge «Secure Fence Act» presentata dall’amministrazione repubblicana di George W. Bush, che stabilisce la costruzione di 1100 km di «barriere fisiche», fortemente presidiate, al confine col Messico per impedire gli «ingressi illegali» di lavoratori messicani. Dei due senatori democratici dell’Illinois, uno, Richard Durbin, vota «No»; l’altro invece vota «Sì»: il suo nome è Barack Obama, quello che due anni dopo sarà eletto presidente degli Stati uniti. Tra i 26 democratici che votano «Sì», facendo passare la legge, spicca il nome di Hillary Clinton, senatrice dello stato di New York, che due anni dopo diverrà segretaria di stato dell’amministrazione Obama.

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Muri

Il Muro di Berlino era la notizia tutti i giorni. Dalla mattina alla notte leggevamo, vedevamo, ascoltavamo: il Muro della Vergogna, il Muro dell’Infamia, la Cortina di Ferro…Finalmente, quel muro, che meritava cadere, è caduto. Ma altri muri hanno germogliato, e continuano a germogliare, nel mondo. Benché siano molto più grandi di quello di Berlino, di loro si parla poco o nulla.