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Fino a quando Mascaraque!
Ho l’impressione che una pseudo-giornalista, spagnola di nome – credo Rosario -, ci considera, a noi cubani, molto stupidi e considera che siamo un piccolo gruppo di ignoranti, di cui nessuno ascolta le notizie che dà il suo canale di televisione internazionale o leggiamo la stampa del suo impoverito paese. Per questo motivo non sappiamo che lei si dedica a dire qualunque assurdità su Cuba pensando che l’ascoltino solo fuori dall’isola e che nessuno venga a sapere dei suoi rutti sull’infelice isola calpestata dal comunismo.
Francesco Merlo di Repubblica e gli stereotipi su Cuba e omosessualità
Sono passati cinque anni da quando Francesco Rutelli tenne banco sui media inventando di sana pianta che a Cuba ci fosse la pena di morte per gli omosessuali. Oggi in un editoriale su Repubblica, Francesco Merlo accomuna Fidel Castro nell’omofobia a Vladimir Putin, Aleksandr Lukašenko, Silvio Berlusconi e Angiolino Alfano. Merlo non fa onore all’arguzia della sua penna già che il riferimento a Fidel Castro e a Cuba è, oramai da un quarto di secolo, muffa, pregiudizio e diffamazione. Cuba –conoscendola- può essere criticata per mille cose. Ma i suoi detrattori si concentrano a negarne soprattutto le evoluzioni e la capacità di cambiare ed essere diversa rispetto agli stereotipi negativi con i quali viene descritta.
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La traduzione come frode: come si fabbrica il mito Yoani Sanchez?
Come previsto, Bloomberg e Reuters hanno sfumato la loro informazione sulla recente visita a Cuba della presidentessa brasiliana Dilma Rousseff con allusioni alla campagna di Yoani Sanchez su Twitter, in cui ha cercato di far pressione su Rousseff perché convinca il governo cubano a concedergli un visto d’uscita che le permetta di assistere ad un atto di propaganda a Salvador de Bahia (Brasile).