Articoli su Fidel Castro

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Fidel Castro: i mezzi diinformazione sono proprietà del popolo

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Capisco bene che è difficile essere giornalista in un paese socialista, cioè in un paese come il nostro dove i mezzi e gli organi d’informazione non sono proprietà privata di nessuno e non appartengono neppure allo Stato – questa definizione sarebbe imprecisa, lo Stato è una istituzione sempre più criticata – perché noi consideriamo che la proprietà di questi mezzi sia una proprietà del popolo. Potrebbe sembrare una frase, una parola, uno slogan; forse la difficoltà sta nell’usare in modo efficiente e ottimale questi mezzi, che sono del popolo e che sono fortemente associati a quello che chiamiamo Stato.

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Discorso pronunciato da Fidel Castro Ruz nella Riunione di Lavoro del X Vertice Iberoamericano

Fidel Castro

Ieri ho avuto il privilegio di parlare sull’infanzia. Per questa ragione non pensavo di parlare oggi sull’argomento, però l’importante dibattito che ha avuto luogo questa mattina mi costringe a pronunciare alcune brevi parole. Dico brevi perché nessuno si spaventi. (Risate). La globalizzazione neoliberale conduce il mondo al disastro. Punto e basta.
Non condivido filosofie e dogmi di nessun tipo. Punto e basta.

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Patria e amore

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“Non c’è mai un fine. Ci sono solo sempre degli inizi. Come diceva il Che: ci sono persone che hanno ‘il loro al di là’ nel popolo e che nascono, che nascono sempre …”L’8 ottobre 1997 è iniziato il V Congresso del Partito Comunista di Cuba. Per tre giorni l’avanguardia rivoluzionaria del nostro paese ha dibattuto e serrato i ranghi per continuare unita la via del socialismo. In quel Congresso la presenza del Che era diversa: i suoi resti mortali erano stati ritrovati e si trovavano nella sua patria delle Antille.

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Che Guevara a Fidel: “Il mio ultimo pensiero sarà per questo popolo e soprattutto per te”

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Fidel ha letto poi, in mezzo a un’indescrivibile tensione drammatica, la lettera di addio del Che. Alla fine Fidel ha assicurato: “Chi parla dei rivoluzionari, chi considera i rivoluzionari uomini freddi, uomini insensibili o uomini senza fegato, avrà in questa lettera l’esempio di tutti sentimenti, di tutta la sensibilità, di tutta la purezza che può essere rinchiusa nell’anima di un rivoluzionario”.

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Fidel nella creazione del Comitato Centrale del PCC: una guida per l’azione rivoluzionaria e non un dogma

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La parola comunista è stata calunniata e molto denigrata lungo i secoli. Ci sono stati dei comunisti lungo la storia, uomini che avevano idee comuniste, uomini che concepivano un modo di vita diverso dalla società in cui erano nati, e coloro che la pensavano da comunisti in altri tempi furono chiamati comunista utopici da 500 anni fa, perché idealisticamente aspiravano ad un tipo di società che non era possibile in quel momento visto lo scarso sviluppo delle forze produttive; e questo perché l’uomo non potrà ritornare al comunismo in cui nacque l’uomo primitivo, per vivere in un modo di comunismo primitivo, a meno che raggiunga lo stesso grado di sviluppo delle forze produttive, del loro uso e del modo sociale di utilizzazione delle stesse, e che sia in grado di creare i beni materiali ed i servizi necessari per soddisfare i bisogni dell’uomo.

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Fidel nella creazione dei Comitati di Difesa della Rivoluzione: Ognuno di noi è un soldato della Patria

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“Volevamo dirvi che noi non eravamo molto d’accordo che si convocasse il popolo al nostro rientro (ESCLAMAZIONI DI: “Fidel, Fidel!”). Ne siamo preoccupati perché continuamente dobbiamo viaggiare all’estero, sia il Presidente, sia il Ministro di Stato, sia il Ministro degli Affari Esteri, sia il Primo Ministro oppure altri… E dobbiamo partecipare a incontri di questo tipo, e non è giusto che ogni volta che partiamo e rientriamo, semplicemente in ottemperanza del nostro lavoro, perché anche questo è il nostro lavoro, si deva convocare il popolo perché ci faccia gli onori al nostro arrivo”.

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Fidel 60 anni fa: “Sparisca la filosofia dell’espropiazione, e sarà sparita la filosofia della guerra!”

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Alcuni penseranno che siamo dispiaciuti per il trattamento che ha ricevuto la delegazione cubana. Non è così. Noi capiamo benissimo il perché. Quindi non siamo arrabbiati e nessuno deve preoccuparsi pensando che Cuba non apporterà il suo granello di sabbia allo sforzo mirato all’intesa nel mondo. Ma una cosa è certa, parliamoci chiaro. Sono molte le risorse che si devono spendere per inviare una delegazione alle Nazioni Unite. Noi, i paesi sottosviluppati, non abbiamo tante risorse da spendere, se non per parlare chiaro in questa seduta dove ci sono rappresentanti di quasi tutti i paesi del mondo.

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La cultura nel centro degli spari

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Quello che è successo recentemente contro il cantante, trombettista, compositore ed arrangiatore Alexander Abreu, direttore della popolare orchestra Havana D ‘ Primera, non è un fatto isolato. Pullulano gli esempi durante gli ultimi mesi. Con certi cercano di confonderli, con altri di screditarli, e con vari di infondere loro la paura. “Ho ricevuto mille sms (servizio di messaggi brevi) nel mio telefono dove mi dicono da gorilla fino alle peggiori offese come se io fossi un criminale di guerra. L’unica cosa che voglio dire a tutti quelli che scrivono con tanto odio, che io ho un cuore pieno di amore e musica”, ha pubblicato Abreu sulla sua pagina di Facebook.

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Trump si vanta di ricevere un presunto premio dei mercenari cubani sconfitti a Playa Giron

Fidel Castro, Playa Larga, 17 aprile 1961

“Come un premio alla sconfitta” ha qualificato il cancelliere di Cuba, Bruno Rodriguez, l’onorificenza Baia dei Porci che si suppone sarebbe stata concessa al presidente statunitense, Donald Trump. “Qualunque onorificenza in #EEUU sulla Baia dei Porci è un premio alla sconfitta. Chi onora così il presidente, lo marca come un fallito”, ha sottolineato Rodriguez nel suo account di Twitter, in allusione all’orgoglio di Trump per questo premio, che rappresenta la fallita invasione mercenaria sull’isola in aprile del 1961.

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La Dichiarazione de L’Avana, 2 settembre 1960

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Cittadini,
E’ evidente che nessuno di voi, dal posto in cui vi trovate, può farsi un’idea della grande folla riunitasi qui in questo pomeriggio. E’ una vera marea di persone, che va da un estremo all’altro della Piazza civica. Per noi, uomini del Governo Rivoluzionario, noi che abbiamo visto tanto, questa è una manifestazione che, dalle sue dimensioni, ci colpisce vivamente e ci fa capire l’enorme responsabilità che abbiamo noi tutti sulle nostre spalle.