Articoli su bloqueo

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Sessanta anni di genocidio contro un paese: dal Memorandum di Mallory ai tempi della pandemia

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Un giorno come oggi, 60 anni fa, il governo degli Stati Uniti ha lasciato per iscritto i fondamenti della sua politica genocida contro Cuba. Il 6 aprile 1960, Lester D. Mallory, Vice Sottosegretario Assistente per i Temi Interamericani, in un memorandum segreto del Dipartimento di Stato definiva: “La maggioranza dei cubani appoggiano Castro… l’unico modo prevedibile per sottrargli appoggio interno è mediante la delusione e l’insoddisfazione che sorgano dal malessere economico e le difficoltà materiali… bisogna usare rapidamente tutti i mezzi possibili per debilitare la vita economica di Cuba… una linea di azione che, deve essere la più ingegnosa e discreta possibile, per ottenere i maggiori sviluppi nella privazione a Cuba del denaro e delle somministrazioni, per ridurle le risorse finanziarie ed i salari reali, provocare fame, disperazione ed il rovesciamento del governo.”

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Cuba e le sue due pandemie

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La chiusura è arrivata anche alle sue frontiere. Da una settimana vigeva una chiusura parziale e solo potevano entrare i residenti, ma a partire da oggi non potranno atterrare voli con passeggeri, salvo di emergenza ed aeroplani con determinati alimenti e merci. Il governo è da varie settimane in discussione da combattimento, con gabinetto giornaliero di crisi, prodighe spiegazioni attraverso i mezzi e studi di indagine attiva -revisione clinica nelle comunità – per oltre 8 milioni di cubani, in una popolazione di 11 milioni.

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I blocchi

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Stupore, almeno, ed un’alta quota di ripugnanza, mi produce continuare a leggere frasi ed articoli che vanno dal volgare all’inganno per “analizzare” come Cuba deve affrontare la realtà davanti a questo virus. Quelli che scrivono così “sanno” più che i direttori degli ospedali, scienziati e specialisti di tutti i rami, presidente, ministri, governatori, infine, tutti quelli che albeggiano lavorando o non dormono, perché non hanno tempo di pensare a loro stessi; perché non sono annoiati nel loro metro quadrato, dietro lo schermo di un computer o del loro cellulare, per “dettare” consigli con il telecomando, senza apportare niente di vantaggioso, senza riconoscere uno sforzo, senza il minimo senso di quello che è arrischiarsi e cercare una soluzione.

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Cuba è pronta per un’eventuale rottura diplomatica con Washington, ma non lo desidera

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Il governo di Cuba è “pronto” per un’eventuale rottura delle relazioni diplomatiche con Washington, ma “non la desideriamo”, ha affermato all’AFP il direttore generale per gli Stati Uniti della cancelleria, Carlos Fernandez de Cossio. Dopo mesi di tensioni tra i due paesi, “dobbiamo essere coscienti che questo può aggravarsi ancora di più”, dunque “le persone che si occupano oggi della politica degli Stati Uniti verso l’emisfero occidentale sono persone con condotte e postulazioni molto estreme ed aggressive verso il nostro paese”, ha affermato.

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Bruno Rodriguez: “Ringraziamo quelli che hanno espresso il loro rifiuto al bloqueo contro Cuba”

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Una contundente vittoria è quella ottenuta oggi dalla maggiore delle Antille nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che per 187 voti a favore, 3 contrari e 2 astensioni ha approvato la risoluzione “Necessità di mettere fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.” Stati Uniti ed Israele hanno ripetuto quest’anno il ruolo dei paesi che si oppongono alla risoluzione, duo al quale si è incorporato il Brasile di Bolsonaro. Si sono astenuti Colombia ed Ucraina. Moldova non ha esercitato il suo diritto al voto.

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Trump per 187

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L’ossessione statunitense per ottenere quell’anelato “cambiamento di regime” a Cuba si è inasprita fino ad estremi inesplorati prima sotto la presidenza di Donald Trump. La grande sconfitta è stata quando il 1º gennaio 1959 Fidel ed i suoi compagni hanno consumato la sconfitta del sanguinario fante a cui la Casa Bianca aveva raccomandato la direzione di Cuba, come un vicino e molto conveniente possesso di oltremare, un luogo dove il potere corporativo, il governo degli Stati Uniti, la classe politica e la mafia potevano riunirsi per decidere i loro piani a viso scoperto e lontani dalle leggi e dagli occhi dell’opinione pubblica statunitense.

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Nave da crociera tedesca MS Hamburgo ancora a L’Avana

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Con circa 600 turisti a bordo è arrivata mercoledì la nave da crociera tedesca MS Hamburgo al porto de L’Avana, segnando così il principio della stagione di crociere che arrivano a Cuba, provenienti dall’Europa. In dichiarazioni dei funzionari dell’impresa Cubatur alla televisione nazionale, abbiamo saputo che i passeggeri visiteranno Cayo Largo del Sud, Maria la Gorda, a Pinar del Rio e le città di Cienfuegos, Trinidad e Santiago di Cuba.

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Intervento di Cuba, nel 46º Periodo di Sessioni del Comitato di Sicurezza Alimentare Mondiale FAO #14oct2019

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Da 45 anni ci proponiamo sradicare la fame e la malnutrizione nel mondo, ma continuiamo ad essere molto distanti dal raggiungere questi obiettivi. Invece di diminuire, la quantità di affamati nel mondo continua a crescere, sono già più di 821 milioni di esseri umani quelli che si trovano in questa situazione deplorevole e quotidiana. Non solo diminuiscono i tempi tracciati come meta, ma giorno per giorno milioni di esseri umani continuano a soffrire fame e malnutrizione, terreno fertile per malattie e morte.

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La Compagnia General Electric pagherà una multa milionaria a causa del bloqueo di Washington contro Cuba

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L’accusa è venuta alla luce mentre il governo del repubblicano Donald Trump sta adottando misure destinate a rinforzare l’assedio economico, commerciale e finanziario contro Cuba, in vigore da 60 anni. Attraverso una nota ufficiale il Dipartimento del Tesoro statunitense ha comunicato che la compagnia General Electric (GE) dovrà pagare una multa di due milioni 718 mila 581 dollari per presunte violazioni relazionate al bloqueo di Washington contro Cuba.

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Cuba non è paralizzata, contiamo con una strategia

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Per il secondo giorno consecutivo, il presidente dei Consiglio di Stato e dei Ministri, Miguel Diaz-Canel, ha partecipato nella Mesa Redonda per continuare ad informare il popolo sulle misure che adotta il paese davanti ai problemi della disponibilità di alcuni combustibili che provoca la nuova scalata di sanzioni dell’Amministrazione Trump, che ora minaccia e ricatta le aziende e le navi che trasportano petrolio a Cuba, nel suo affanno di inasprire il bloqueo contro l’Isola.