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Fornitore satellitare saudita Arabsat cerca di sospendere le trasmissioni di Al-Mayadeen

Il fornitore del satellite Arabsat, con sede a Riad, capitale saudita, sta facendo pressioni sul Governo del Libano affinché sospenda la trasmissione della catena televisiva libanese Al-Mayadeen.  

Secondo mezzi libanesi, come il giornale Al Akhbar, le autorità saudite ricattano il Libano, effettuando un’offensiva contro Al Mayadeen, dal momento che hanno incominciato una campagna isterica contro la libertà di espressione e contro il canale arabo, che ha un’accoglienza eccellente nell’opinione pubblica del mondo arabo.

Per il quotidiano Al-Safir, il fornitore del satellite Arabsat, con lo scopo di chiudere le attività di Al-Mayadeen, minacciò le autorità di Beirut di revocare il contratto bilaterale e trasferire le sue trasmissioni dal territorio libanese ad una regione in Giordania.

Secondo la dichiarazione di Al-Safir, Arabsat inviò varie lettere al Ministero delle Telecomunicazioni del Libano, esigendo punire Al-Mayadeen per criticare i paesi arabi.

Un funzionario di Al-Mayadeen, citato ieri da Al-Safir, precisò che la catena libanese ha ricevuto una lettera di avvertenza da Arabsat, dopo che un invitato iraniano in un programma facesse luce su diversi fatti della tragedia dello scoppio a Mina, registrata il passato 24 settembre.

Secondo alcuni esperti, la campagna di Arabsat contro Al-Mayadeen è dovuta al successo raggiunto nella sua missione di fare luce sulla realtà e sulla verità degli avvenimenti regionali.

Da parte sua, Al-Safir indicò che le pressioni contro Al-Mayadeen fanno parte delle misure del governo di Riad per zittire le voci che rivelano le aggressioni di Al-Saud contro la nazione yemenita.

Altre analisi indicano che sotto le pressioni della lobby sionista, varie aziende satellitari occidentali ed arabe hanno adottato questo tipo di misure contro la libertà di espressione.

Ben Jeddou, direttore del canale televisivo, che è appena arrivato a Beirut da un viaggio di lavoro, appare calmo e studia varie alternative, mentre personalità politiche e sociali gli consigliano di effettuare un atto di solidarietà col canale contro l’oscurantismo, che pretende impadronirsi della coscienza e dell’opinione pubblica della regione araba.

Ben Jeddou, secondo Al Akhbar, assicurò che “la nostra opzione è strategica e non faremo nessuna azione affrettata”, e magari “organizzeremo nei prossimi giorni una conferenza stampa per svelare la verità della causa poiché si è trasformata in un materiale dei mezzi di stampa”.

Disse che “non è stata la prima volta, ma che abbiamo preferito sempre lavorare silenziosamente e senza un rumore non necessario… Attualmente c’accusano di avere offeso un paese arabo, e questo lo respingiamo categoricamente, poiché la critica è stata fatta da parte di un invitato del canale, la cui opinione non rappresenta il canale e non siamo responsabili di quello che dicono i nostri invitati, riceviamo invitati dai paesi del golfo, in ogni programma di dibattito politico, e loro criticano Hizbulah e l’Iran, ma questo non è stato un disturbo per nessuno… noi non scartiamo nessuno.”

Con informazione di Al Mayadeen

traduzione di Ida Garberi

2 Commenti

Commento all'articolo
  1. wafy ibrahim / Nessunoèpiùfortedellaverità!

    Grazie Ida Garberi .. Grazie CubaDebate in italiano .. Ci sarà sempre uno ed in ogni lingua contro i tentativi di manipolare i nostri popoli .. Basta di ingannare il nostro popolo .. Nonostante le manovre e l’arrampicata, non sarà in grado di la voce della verità e della nostra causa ..

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    • Ada Donno / Levocichenonsivoglionosentire

      I padroni dell’informazione, che si proclamano difensori della libertà d’espressione, poi non amano sentire voci discordanti dalla loro versione dei fatti. Ma i fatti sono più forti della loro versione. Diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che la verità è sempre rivoluzionaria. Tutta la nostra solidarietà ad Al Mayadeen e alla sua lotta d’indipendenza!

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