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Presidente turco nega completamente l’uguaglianza tra uomo e donna

Recep Tayyip Erdogan

Recep Tayyip Erdogan

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha rifiutato oggi chiaramente l’uguaglianza tra generi per non concordare coi propositi della natura e per attentare al ruolo riservato della donna nella casa.  

Le dichiarazioni di Erdogan in una conferenza su donne e giustizia, ad Istanbul, hanno generato immediatamente un’ampia polemica nell’opinione pubblica, ha precisato l’agenzia Anadolu.

D’accordo con questo mass media citato, il mandatario ha assicurato che è scorretto collocare ad entrambi i sessi in posizioni uguali perché, tanto nella sua essenza come nelle sue condizioni, sono differenti.

Quasi subito, ed attraverso le reti sociali, diverse organizzazioni di difesa dei diritti femminili hanno convocato a proteste in varie città turche, per domani.

Per la donna la priorità dovrebbe essere la maternità, questo concorda con la forma corretta di vita islamica, ha sottolineato Erdogan.

Commenti pubblicati nella stampa hanno sottolineato che non è la prima volta che la visione del presidente della Turchia sul ruolo della donna causa controversia nella nazione europea.

Mentre è stato primo ministro e capo del partito governativo Partito della Giustizia e dello Sviluppo, di corte islamica e conservatrice, ha sollevato le ire quando ha segnalato che ogni donna avrebbe dovuto avere, almeno, tre figli ed ha cercato di proscrivere l’aborto e l’adulterio.

“La nostra religione concede un ruolo alle donne, quello di madre”, ha dichiarato, ed ha precisato che questa è la posizione più alta alla quale possono aspirare.

Ha criticato, inoltre, le femministe, affermando che sono incapaci di comprendere ed accettare la maternità.

Secondo la Banca Mondiale, la forza lavorativa femminile in Turchia è relativamente bassa, solo del 29%.

Le donne in questa nazione soffrono specialmente per la violenza domestica.

Nel 2013, d’accordo con cifre ufficiali, sono state assassinate circa 214 donne, “grazie” all’intervento dei loro mariti.

da Prensa Latina

traduzione Ida Garberi

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