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Termina incontro internazionale sotto una forte pressione militare in Honduras

Foto di Giorgio Trucchi

Foto di Giorgio Trucchi

L’Incontro Internazionale per i diritti umani in Solidarietà con Honduras, celebrato per quattro giorni a Tocoa, provincia di Colon, termina oggi sotto forti pressioni militari nella regione del Bajo Aguan.

Un comunicato del comitato organizzatore dell’appuntamento denunciò che, la vigilia, 13 militari fermarono i membri della Brigata Internazionale di Solidarietà mentre viaggiavano in sei veicoli, dalla città di Tocoa fino all’impresa contadina di Rigores.
I soldati gli hanno tolto i loro documenti, hanno minacciato uno degli autisti, accusandolo di essere un delinquente; e minacciarono di togliere ai giornalisti le loro macchine fotografiche mentre cercavano di captare la scena.

Integranti del gruppo, membri di movimenti sociali latinoamericani, dell’Europa, Stati Uniti ed Australia, raccontarono che i militari erano armati con fucili di assalto M-16 e li obbligarono a scendere dai veicoli con le mani in alto, per registrarli minuziosamente.

La detenzione durò circa 25 minuti ed aveva come scopo, manifestato dagli agenti, di arrestare illegalmente il conduttore Gerardo Argueta, coordinatore della località Marañones, precisa il documento.

L’autista è dirigente del Movimento Unificatore Contadino dell’ Aguan, margine sinistro, che anteriormente ha già affrontato serie minacce.

Tra i fermati c’erano giornalisti, internazionalisti, brigatisti, volontari difensori dei diritti umani e contadini della zona.

Gli organizzatori dell’incontro ammisero che le operazioni militari diminuirono i primi giorni, ma hanno dichiarato di essere preoccupati per la possibile recrudescenza dopo l’uscita dei delegati della zona.

La riunione nel Bajo Aguan, dove la presenza militare e le azioni contro i contadini sono costanti da mesi, divenne spazio di discussione, denuncia, scambio di criteri, dibattito e di creazione di proposte per fortificare il movimento sociale.

L’evento si è svolto col dolore nel cuore per gli ultimi avvenimenti successi a Comayagua, Comayaguela, ed El Progreso dove alcuni incendi hanno ucciso centinaia di persone e ci fanno pensare ai piani di orrore contro il popolo, affermarono.

Hanno anche confermato il compromesso di continuare a lottare per l’infanzia, contro tutte le forme di violenza contro le donne, la crescente ed inarrestabile violazione dei diritti umani, e tutta la problematica sociale in questa zona, nel resto del paese e nel mondo.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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