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Quasi 370 reclusi morti in un incendio in carcere honduregno

Un incendio nel Centro Penale di Comayagua, nella zona centrale dell’Honduras, lasciò almeno 350 imputati morti e 60 feriti, informò oggi la capo di Medicina Forense del Pubblico Ministero, Lucy Marrder.

L’autorità anticipò che tarderanno vari giorni ad identificare i corpi, mentre i familiari degli interni reclamano nella periferia del recinto dati sullo stato dei loro parenti.

D’accordo con indagini preliminari e testimonianze dei sopravvissuti, il sinistro è accaduto come risultato di un possibile corto circuito.

Le autorità penitenziarie seguono senza precisare le cause della tragedia, di fronte alla quale i pompieri non poterono accedere all’installazione se non dopo alcune ore.

Il Capo del Corpo dei Pompieri in Comayagua, il colonnello Leonel Silva, ha affermato che trovarono un numero importante di morti.

L’incendio abbracciò una delle due navi della prigione, ognuna con cinque celle, nelle quali erano alloggiati quasi 500 carcerati.

Stazioni radio e canali televisivi concordano in che decine di interni scapparono dalla prigione in mezzo alla confusione generata per l’evento.

In questo centro, costruito per 400 rei era invece occupato da 845 sanzionati, in un assurdo super affollamento.

I mezzi di comunicazione ricordarono anche altri fatti di questa natura che commossero la nazione centroamericana e misero allo scoperto l’ammucchiamento, le cattive condizioni di vita e di infrastruttura nei centri che fanno parte del sistema penitenziario in Honduras.

Il più violento di questi incendi del passato lasciò un saldo di 107 imputati morti nel carcere della città settentrionale di San Pedro Sula, il 17 maggio 2004.

Nel Centro Penale di El Porvenir, vicina alla città caraibica di La Ceiba, è accaduto un confronto tra bande di reclusi nel quale persero la vita 66 interni e tre donne visitatrici, il 15 aprile 2003.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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