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Denunciano impulso alla legge del settore minerario lesiva per il popolo honduregno

Il Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras (COPINH) denunciò oggi l’intenzione del Congresso Nazionale di approvare una Legge sul settore minerario e sugli idrocarburi favorevole alle multinazionali ed agli imprenditori, ma lesiva per il popolo.

Per l’organizzazione civile, il progetto attenta alla vita, alla sovranità, alla biodiversità, alla salute, all’acqua ed alla dignità del popolo honduregno, particolarmente dei popoli indigeni, negri e comunità contadine e rurali.

COPINH affermò che, benché la commissione di giudizio non abbia voluto pubblicare l’essenza del piano, mantiene il suo proposito di completa sottomissione a beneficio delle multinazionali e degli imprenditori.

Secondo il gruppo, questo progetto è parte della pressione che gli imprenditori esercitano su un Potere Legislativo che è sorto principalmente dal golpe di Stato, perpetrato il 28 giugno 2009.

Il parlamento honduregno è screditato per la mancanza di etica e trasparenza, perché molte delle sue decisioni si muovono secondo il viavai della corruzione, e per essere servili al potere economico, multinazionale, politico e militare, segnala il testo, al quale ha avuto accesso Prensa Latina, via Internet.

Il documento assicura che esistono più di 130 solleciti pendenti per sfruttamento minerario che sono parte dell’asta fatta con le ricchezze naturali e della depredazione senza limiti in Honduras.

A questo si somma la consegna del 30% del paese alle multinazionali delle miniere attraverso 370 concessioni e 21 in più promosse nelle ultime settimane, situazione che porterà un costo senza precedenti nella distruzione della vita del paese, aggiunge.
COPINH ricorda l’impunità con cui operano queste multinazionali della morte che non aspettano neanche di avere le leggi, né decreti per entrare a sviluppare le loro attività di studi, esplorazione e sfruttamento.

Fatto più che conosciuto è, inoltre, la permanente violazione ai diritti dei popoli originari e di altre comunità rurali, le umilianti regalie, l’inquinamento dell’acqua, della salute umana e delle altre forme di vita, di quanto tutte queste attività sono insostenibili ed indigne, ha aggiunto.

Secondo l’organizzazione, le azioni delle multinazionali nel settore sono uno delle maggiori espressioni di colonialismo, oppressione e morte.

La pressione sociale obbligò a posticipare la discussione del progetto per la prossima settimana e d’accordo con COPINH, è possibile che per allora succedano altre misure di pressione da parte dei detrattori della normativa.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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