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Articoli su Fidel riflessioni
UNA DANZA MACABRA DI CINISMO
Il genio è uscito dalla bottiglia e la NATO non sa come controllarlo.Cercano di far rendere al massimo i lamentevoli fatti della Libia. Nessuno può sapere quello che sta accadendo là in questo momento. Tutte le cifre e le versioni, anche le più inverosimili, sono state diffuse dall’impero attraverso i mezzi di stampa di massa, seminando il caos e la disinformazione.
IL PIANO DELLA NATO È OCCUPARE LIBIA
Dovremo aspettare il tempo necessario per conoscere in realtà quanto c’è di vero o no, o s’è invece una miscela di fatti di ogni tipo, che in mezzo al caos, sono accaduti in Libia. Ciò che per me è assolutamente chiaro è che il Governo degli Stati Uniti non è interessato alla pace in Libia e non tituberà nel dare alla NATO l’ordine di invadere questo ricco paese in poche ore o tra pochi giorni.
LA RIBELLIONE RIVOLUZIONARIA IN EGITTO
Dopo 18 giorni di dura lotta, il popolo egiziano è riuscito un importante obiettivo: abbattere il principale alleato degli Stati Uniti nel seno dei paesi arabi. Mubarak opprimeva e saccheggiava il suo popolo, era nemico dei palestinesi e complice dell’Israele, la sesta potenza nucleare del pianeta, consociata con il gruppo bellicoso della NATO.
LA SORTE DI MUBARAK È SEGNATA
La sorte di Mubarak è segnata, e già nemmeno l’appoggio degli Stati Uniti potrà salvare il suo governo. In Egitto vive un popolo intelligente, con una gloriosa storia, che ha lasciato la sua impronta nella civiltà umana. “Dall’alto di queste piramidi 40 secoli vi guardano”, si dice che esclamò Buonaparte in un momento d’esaltazione, quando la rivoluzione degli enciclopedisti lo portò a questo straordinario incrocio di civiltà.
LA GRAVE CRISI ALIMENTARIA
L’ordine mondiale esistente è stato imposto dagli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e ha preservato per sé tutti i privilegi. Obama non ha forma di gestire la confusione che hanno creato. Alcuni giorni fa ha crollato il governo di Tunisi, dove gli Stati Uniti avevano imposto il neoliberalismo ed erano felice della loro prodezza politica. La parola democrazia era scomparsa dallo scenario.
LO STATO DELL’UNIONE
Si aspettava molto il discorso del Presidente su questo tema, dopo le sue parole del 12 gennaio nell’Università di Tucson, Arizona, sul massacro avvenuto in quella città quattro giorni prima. Sei persone sono morte e 14 sono rimaste ferite, tra loro, la giovane congressista democrata Gabrielle Giffords, eletta per la terza volta al Congresso degli Stati Uniti, la quale si opponeva alla legge anti-immigrati di quello Stato, che fu parte del territorio usurpato al Messico nella ingiusta guerra del 1948.
È ORA DI FARE QUALCOSA
Se i milioni di tonnellate di soia e di mais che se utilizzeranno per i biocarburanti fossero destinate alla produzione di alimenti, l’insolita salita dei prezzi si fermerebbe, e gli scienziati del mondo potrebbero proporre le loro formule in modo da poter fermare e perfino trasformare la situazione. Abbiamo perso troppo tempo. E’ ora di fare qualcosa.
IL DISCORSO D’OBAMA AD ARIZONA
Ieri ho ascoltato il suo discorso all’Università di Tucson, dove si rendeva omaggio alle 6 persone assassinate ed alle 14 ferite nella carneficina di Arizona, in particolare alla congressista democratica per quello Stato, gravemente ferita da uno sparo nella testa(…) Il discorso d’Obama, tuttavia, non racchiudeva la condanna morale della politica che ha ispirato un’azione del genere.
UN’ALTRA STELLA DEL TEA PARTY
Sarà Ileana Ros, quella che aveva sequestrato in Miami al bambino Elían, promotrice di colpi di Stato, crimini come quelli di Posada Carriles ed altre cattiverie, chi si recherà nella vicina Haiti, dove un quarto di milione di persone sono rimaste uccise a causa del terremoto, e altre 4 000 a causa dell’epidemia di colera, e che rappresenta una minaccia per il resto del Continente.
IL CRIMINE CONTRO LA CONGRESSISTA DEMOCRATICA
Come si conosce, lo Stato d’Arizona, territorio strappato al Messico dagli Stati Uniti insieme a tanti altri territori, è stato scenario di fatti dolorosi dalle centinaia di latinoamericani che muoiono cercando d’immigrare agli Stati Uniti per trovare lavoro o ricongiungersi ai loro genitori, mariti ed altri parenti vicini.