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Il mio viaggio al futuro di Cuba

15235699_232054620565069_9051733474378866228_o-580x387Che nessuno si faccia ingannare. Sono appena ritornato da Cuba e sono testimone oculare di quello che è una nazione in lutto per la morte di chi era in vita anima e guida di una Rivoluzione, che attraversò i mari per fecondare disubbidienza nella coscienza di tutto il continente americano, dall’isola e più in là, in ogni angolo lontano ed oppresso del pianeta.
 
La morte di Fidel non cambierà il destino di Cuba–già libero da ogni potere straniero – facendo realtà il sogno martiano di una patria sovrana, i cui figli sapranno difenderla come loro proprietà.

E` morto Fidel ed ora nasce la leggenda. Morì Julio Antonio Mella, un altro precursore della Cuba ribelle, l’uomo che disse: “Perfino dopo morti siamo utili, perché serviamo da bandiera.”

Io ho sentito là, nella Cuba profonda, il dolore di un popolo ferito, gridare con clamore di anima rattristata: “Io sono Fidel”, “Io sono Fidel”, “Io sono Fidel”. Era la voce infiammata del viso fresco combattente della Giovane Cuba, in risposta a quelli che odiano e maledicono, prima di entrare, maledetti miserabili, nell’immondezzaio della storia.

Io sono stato lì nella Cuba dei miei sogni. E` stato il mio viaggio al futuro. Ripeto: Che nessuno si faccia ingannare.

di Max Lesnik

traduzione di Ida Garberi

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1 Commento

Commento all'articolo
  1. Biagio De Luca

    Jo soy Fidel, Jo soy Mella, Jo soy Marti’…

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