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Ricordando il Che Guevara nel 47° anniversario della sua scomparsa

Milioni di persone in tutto il mondo ricordano oggi Ernesto Che Guevara, a proposito del 47° anniversario della sua scomparsa nella località boliviana de La Higuera.  

Il lottatore rivoluzionario nacque il 14 giugno 1928 a Rosario, in Argentina, ma a quattro anni di età la sua famiglia si è trasferita alla città di Altagracia per allontanare il bambino asmatico dall’inquinamento cittadino.

Alla fine del 1947 ha cominciato i suoi studi di medicina nell’Università di Buenos Aires, e frequentando il quinto anno del corso ha intrapreso un viaggio di nove mesi attraverso Cile, Perù, Colombia e Venezuela, insieme al suo amico Alberto Granado.

Nel luglio del 1955 in Messico ha conosciuto Fidel Castro, leader del Movimento 26 Luglio, e si è arruolato come medico della spedizione dello yacht Granma che porterebbe a Cuba 82 uomini per continuare la lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista.

Una volta nell’isola, ha partecipato ad alcune delle azioni più importanti della guerriglia, anche conosciuta come Esercito Ribelle, tra queste: La Plata, l’attacco alla caserma dell’Uvero, fino a che in luglio del 1957 si è trasformato nel primo combattente asceso a Comandante per ordine di Fidel Castro.

Il 21 agosto 1958, il Che ha avanzato alla provincia de Las Villas, nel centro dell’isola, per dirigere le unità del Movimento 26 Luglio che operavano in quella zona.

Il Guerrigliero Eroico ha comandato l’attacco e la conquista della città di Santa Clara -la terza in importanza del paese – tra il 28 ed il 31 dicembre 1958; fatto che ha contribuito al trionfo della Rivoluzione il 1° gennaio 1959.

Dopo quella data ha occupato vari incarichi nel governo rivoluzionario, tra questi la presidenza della Banca Nazionale di Cuba ed il Ministero dell’Industria; oltre a viaggiare per paesi dell’ex campo socialista ed America Latina, rappresentando l’isola.

È memorabile anche il suo appoggio nel 1965 al movimento rivoluzionario congolese nella sua lotta contro il governo di Moise Tshombe, appoggiato dalle potenze occidentali e mercenari, nella loro maggioranza europei e nordamericani.

Nel 1966 arriva alla città di La Paz con un nome falso e passaporto uruguaiano per incorporarsi alla lotta contro il dittatore Renè Barrientos; le sue esperienze come combattente rimasero plasmate nel suo Diario in Bolivia, pubblicato come libro dopo la sua morte.

L’8 ottobre 1967 è ferito in combattimento e catturato nella località rurale Quebrada del Yuro; dopo un giorno è assassinato nel paese de La Higuera e le sue mani sono state amputate per ordine dell’Agenzia Centrale di Intelligenza statunitense.

Solo nell’estate del 1997 un gruppo di esperti argentini e cubani ha potuto scoprire una fossa comune a Valle Grande con i resti del combattente cubano-argentino ed altri sei guerriglieri; quello stesso anno sono stati ricevuti nell’aeroporto di San Antonio de Los Baños dalla sua famiglia e da Fidel Castro.

Il Complesso Scultorio Memoriale Comandante Ernesto Che Guevara, progettato nel 1987 nella città di Santa Clara, a 300 chilometri all’est de L’Avana, ha ricevuto nel 1997 i resti del guerrigliero e del suo distaccamento di rinforzo.

L’immagine del Che è la più riprodotta, ed è un simbolo di disubbidienza e resistenza dei gruppi che cercano un’alternativa al modello economico e sociale capitalista.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

2 Commenti

Commento all'articolo
  1. Tony Monti / ilCHE

    IOHO IL TATOO DEL CHE…HASTA LA VITORIA SIEMPRE

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  2. Anna Maria / CheGuevara

    La vita di Ernesto Guevara: un modello di coraggio in un mondo in cui prevalgono l’indifferenza e la vigliaccheria

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