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Madre di antiterrorista cubano sogna il momento della liberazione

Irma Sehwerert, mamma di Rene

Irma Sehwerert, mamma di Rene

“Da lontano, sogno il momento in cui Renè esca, perché non ho il visto per potere stare negli Stati Uniti”, ha affermato Irma Sehwerert, madre di Renè Gonzalez, uno dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti.  In un incontro in memoria delle vittime del terrorismo e per la liberazione dei Cinque, Sehwerert riferì che la cosa più importante è che tutto vada bene e che staranno lì le sue figlie Ivette ed Irma, suo padre Candido, suo fratello Roberto ed il suo avvocato.

Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez compiono condanne che arrivano fino ad un doppio ergastolo più 15 anni di carcere per informare sui piani criminali di gruppi anticubani situati nello stato nordamericano della Florida.

Il prossimo 7 ottobre, dopo concludere la sua sanzione, Renè Gonzalez uscirà dalla prigione, ma dovrà compiere tre anni di libertà vigilata nella nazione settentrionale.

La madre dell’antiterrorista ha fatto allusione alle aggressioni organizzate e finanziate dagli Stati Uniti a partire dal trionfo della Rivoluzione nel 1959, tra le quali emerge l’esplosione di un aereo di Cubana di Aviazione il 6 ottobre 1976 con 73 persone a bordo.
“Questo ci riempie di convinzione, forza e patriottismo, perché siamo convinti che i nostri Cinque figli hanno fatto quello che dovevano fare, hanno compiuto quello che dovevano compiere”, enfatizzò.

“Vi potrete immaginare come sono questi giorni per noi, che siamo i parenti di René”, ha detto, per poi riferirsi all’insoddisfazione di suo figlio, nell’uscire dalla prigione mentre i suoi quattro compagni rimarranno imprigionati.

“Non abbiamo mai pensato realmente che questo sarebbe durato 13 anni”, commentò, “pensavamo che i Cinque sarebbero tornati tutti insieme, per tutti noi è doloroso sapere che Renè esce di prigione e gli altri restano in carcere.

“Tuttavia”, ha affermato, “abbiamo detto anche a René che doveva essere disciplinato, non poteva commettere nessuna pazzia, perché ora il suo dovere è lottare per gli altri, quelli che rimangono”.

“Ci consolava che sarebbe venuto a Cuba e che avrebbe potuto incorporarsi a questa lotta dura però intensa, che siamo facendo da 13 anni”, ha sottolineato.

“Deplorevolmente non è così”, ha segnalato, “niente di quello che proviene dal governo nordamericano deve sorprenderci, e comunque non ci fermeremo de certo”.

Sehwerert manifestò la sua sicurezza che Gonzalez non rimarrà negli Stati Uniti tutti i tre anni, grazie alla solidarietà che la loro causa ha creato a Cuba e nel resto dell’orbe.

“Ritornerà prima, di questo non ho dubbio”, ha affermato, “sarebbe troppo ingiusto e rozzo da parte loro, compresa una grande preoccupazione per averlo lì, per tanto tempo”.

La madre dell’antiterrorista ringraziò specialmente il Comitato Internazionale dei Cinque, il Comitato Nazionale per la libertà dei Cinque, l’Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli, ed il popolo cubano.

“C’è tanta gente che sta appoggiandoci che non possiamo permetterci neanche un momento di tristezza o di scoraggiamento, il momento è di essere più forti, di avere più speranza, di convocare, di lottare, di moltiplicare”, ha concluso.

(Preso da Prensa Latina)

1 Commento

Commento all'articolo
  1. Alina Lopez Fuentes

    Peccato che in iTALIA si sappia cosi poco di tutto questo, e semplicemente incredibile nonche ai limiti del assurdo quanto vengono manipolati i media, tutti senza eccezzione, magnificano le notizie piu stupide e le cose importanti vengono volutamente ignorate, e poi ragazzi : dove la SINISTRA ITALIANA?. Sono 16 anni che vivo in Italia e una sinistra piu di m… di questa non la sognava nemmeno Mussolini!!!

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